Il film che...

Attore belga di origine italiana nato nel 1973, si divide tra cinema, teatro e televisione. Viene scoperto dai fratelli Dardenne che gli offrono il ruolo di Riquet in Rosetta, e lo hanno poi diretto in L'Enfant - Una storia d'amore, Il matrimonio di Lorna, Il ragazzo con la bicicletta e nel recente Due giorni, una notte, distribuito in Italia da BIM, in cui è coprotagonista, insieme a Marion Cotillard. Coautore di due one man show con Samuel Tilman, nel 2002 ha ricevuto il premio "Seul en scéne" al Prix du Théâtre, un importante festival belga legato al teatro. Nel 2005 ha fondato una sua casa di produzione, la Eklektik Productions. Tra i suoi ultimi film ricordiamo anche la sua interpretazione in La Sapienza di Eugene Green, presentato al Festival di Locarno 2014, e distribuito nelle sale italiane da La Sarraz Pictures.

E i film che l'hanno segnato sono...

Il primo film che ricordi…

Avevo otto anni e il film era L’impero colpisce ancora che ho visto al cinema con mia madre. Sono stato cresciuto dai miei nonni perché i miei erano operai e lavoravano sempre, e quindi andavamo pochissimo al cinema. Il film lo aveva scelto mia mamma e mi ricordo ancora l’inizio nella neve e la grande battaglia. È stata un’emozione incredibile vedere quella battaglia con raggi laser, animali, robot… mi sono innamorato di quel film, e così ho iniziato a collezionare le figurine con i personaggi della trilogia, i lego, i modellini… Guerre stellari, il film precedente, l’ho visto solo dopo.

Il film che ti ha fatto innamorare del suo protagonista…

È difficile trovarne solo uno… ma direi Robin Williams in La leggenda del re pescatore. Secondo me, in quel film lui era ancora più bravo che in L’attimo fuggente perché lì ha fatto di tutto: piangeva, rideva, aveva una grande follia e quando l’ho visto al cinema ho provato una fortissima emozione. Ritengo che sia uno dei ruoli più belli della storia del cinema. Anche se è stato sottovalutato, il film è di una grande umanità e forse il migliore di Terry Gilliam, uno dei fantastici Monty Python. E anche Jeff Bridges, che era il vero protagonista del film, ha un ruolo molto intenso.

Aggiungerei al femminile anche il personaggio interpretato da Gena Rowlands in Gloria. Lei per me è la migliore attrice della storia del cinema insieme a Meryl Streep. Come per Williams, nel suo personaggio c’è una grandissima umanità che ti dà tante emozioni, le stesse che ci sono nei film di suo marito John Cassavetes. Per noi che facciamo questo mestiere, i film di Cassavetes sono dei cult perché le interpretazioni dei suoi attori sono geniali, un riferimento assoluto. Infatti quando mi interrogo su un ruolo che devo recitare, spesso guardo un suo film.

Il film che ti mette di buonumore quando sei triste…

I film della serie Don Camillo! Io sono un figlio di emigrati e quando ero bambino vedevamo i canali della Rai, così conoscevo tutti i film italiani, soprattutto quelli di Dino Risi e di Vittorio De Sica. Il cinema era per noi il vero legame con l’Italia, insieme al calcio. Ho visto tantissimi film italiani, a partire da quelli degli anni Cinquanta in poi, e proprio il cinema italiano mi ha fatto venire voglia di fare l’attore.

Il film che non ti stanchi mai di rivedere…

Difficile sceglierne uno e quindi direi Io e Annie, Il padrino, Hana-Bi (un capolavoro) e poi Il sorpasso, I mostri e Amadeus.

Il film che i tuoi genitori ti hanno vietato di vedere quando eri ragazzino…

Attorno agli Anni Ottanta uscirono tantissimi film dell’orrore. Venerdì 13, La maledizione di Damien, Halloween – La notte delle streghe, i film della serie Nightmare con Freddy Kruger, film americani che facevano paura. Io sono nato nel 1973 e quando questi film sono arrivati in Europa ero ancora un bambino perciò mi erano vietati. Ma il film che mi ha fatto più paura in assoluto è stato Carrie, lo sguardo di Satana, l'ho visto da solo in tv e non avrei mai dovuto, mamma mia! E così oggi non riesco più a guardare i film dell’orrore come per esempio quelli della serie Rec

Il film che hai visto col tuo primo amore…

Era Dirty dancing. il film non era un granché e l’aveva scelto lei… Avevo 14 o 15 anni, ma era il film che tutte le coppiette andavano a vedere.

Il film che bisognerebbe spedire nello spazio per testimoniare la nostra esistenza…

Qui andiamo sul pesante! Il nastro bianco di Michael Haneke che ha vinto la Palma d’oro a Cannes. Secondo me è uno di quei film che entrano di diritto nella storia del cinema. Poi direi Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri, Il sapore della ciliegia di Abbas Kiarostami e infine Barry Lyndon di Stanley Kubrick. Ma mi piacerebbe mandare anche una commedia, magari I soliti ignoti. Sono film che complessivamente raccontano che cos’è l’essere umano, la nostra umanità con tutte le sue sottigliezze e, soprattutto, le contraddizioni della condizione umana: quando un regista riesce a raccontare tutto questo fa un capolavoro.

Il film italiano del passato che ami di più…

Ah tantissimi! Tutti i film di De Sica, Una vita difficile di Risi, ma anche i film con Alberto Sordi, con Nino Manfredi e con Vittorio Gassman. Oppure Guardie e ladri con Totò e Aldo Fabrizi, un film che fa morire dal ridere anche i miei amici qui in Belgio.

Il film italiano contemporaneo che hai apprezzato di più…

Non pensarci, un film di Gianni Zanasi, con un attore che ammiro molto che è Valerio Mastandrea. Oppure Mio fratello è figlio unico di Daniele Luchetti.

Il film che trovi ingiustamente sottovalutato…

Devo dire che la cosa che mi fa molto arrabbiare è l’atteggiamento della critica nei confronti delle commedie, anche in Belgio e in Francia, dove al massimo sono definite “film carini”, non capendo che fare una commedia è una delle cose più difficili. Le commedie sono troppo spesso sottovalutate ed era un po’ quello che accadeva per i film di De Sica o di Risi. Anche nei festival, tipo Cannes, le commedie non ci sono mai.

Il film con la tua colonna sonora preferita…

Forse le musiche di Ennio Morricone in Per un pugno di dollari, con quel motivo che mi piace fischiettare ogni tanto anche per strada. Ma direi proprio tutti i film di Sergio Leone.

Il film che avresti voluto dirigere…

Amo molto i film di Ken Loach, ma nella mia personale “top tre” metto al primo posto Segreti e bugie di Mike Leigh. È il film che in assoluto amo di più perché il tema della famiglia mi attira molto. Ogni volta che scrivo qualcosa ci sono sempre dei rapporti familiari, tipo genitori/figli, e credo che questo film sia in assoluto quello che rappresenta meglio l’essenza della famiglia, con una grande umanità, e ogni volta che lo vedo mi metto a piangere. Gli altri film della mia “top tre” sono Barry Lyndon e Una vita difficile.