"Midsummer Night's Tango"

Tango finlandese

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Siamo proprio sicuri che il tango, il ballo considerato patrimonio dell’umanità, mix inconfondibile di ritmo e sensualità, abbia avuto origine, come tutti danno per scontato, tra Argentina e Uruguay? E se fosse nato in Finlandia? A suggerire l'ipotesi bizzarra è Aki Kaurismaki, nel cameo che dà avvio a Midsummer Night's Tango, l'arioso e divertente documentario firmato da Viviane Blumenschein, passato al Milano Film Festival nella sezione "The Outsiders".

Secondo il regista di Nuvole in viaggio furono infatti i pastori finlandesi di metà '800 a inventarsi delle languide cantilene per tenere lontani i lupi dal bestiame e per combattere la solitudine. Poi i marinai, con i viaggi e le migrazioni, completarono l'opera, fino a diffondere nel mondo, e dunque anche in Sudamerica, i rudimenti del celebre tempo binario, diventato espressione popolare e artistica, contenitore di danza, testo e canzone.

Tre musicisti argentini - il cantante Chino Laborde, il chitarrista Diego "Dipi" Kvito e Pablo Greco con il suo inseparabile bandoneón - non ne sono però troppo convinti, così decidono di volare da Buenos Aires fino a Helsinki per compiere un'indagine sul campo. A bordo di una vecchia utilitaria che parte solo a spinta (nel corso del film da rossa diventa verde poi azzurra), incontrano boschi e laghi cristallini, visitano una balera dove si balla la milonga, ma soprattutto si confrontano e discutono di musica, di vita, di tradizioni, con una variopinta galleria di personaggi autoctoni. Tutti legati al mondo del tango (in salsa nordica).

Nonostante un approccio a tratti illustrativo, qualche totale da cartolina di troppo, la Blumenschein realizza un road movie genuino, convincente, con parecchi momenti felici. Anzi, si tiene ben lontana da ogni sociologismo, da folkloristiche tentazioni dimostrative e lascia agire sullo schermo, in modo tale che si impongano via via allo sguardo, i sorrisi, i volti, gli abbracci, i siparietti canori dei protagonisti, magari improvvisati attorno a un tavolo dopo aver assaggiato le tortine di riso finlandesi.

L'avventura dei tre improbabili “detective” argentini, con la loro contagiosa curiosità, finisce per consegnare allo spettatore una lezione importante: il vero, autentico incrocio di culture ed esperienze, non può che essere il frutto della relazione con l’altro. Se poi lo si fa con il linguaggio universale della musica... A chiudere la diatriba Argentina/Finlandia, il cameo finale di Kaurismaki. Ma conta davvero scoprire la verità?