Doc/Italiana

I tuffatori di Daniele Babbo

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A Mostar, in Bosnia-Erzegovina, un gruppo di tuffatori – un po’ matti e un po’ coraggiosi – si procura da vivere dando spettacolo grazie a un’impresa unica: buttarsi da un ponte sospeso su un fiume a 25 metri di altezza. E i turisti, attirati dalla bellezza della location, donano generose mance in cambio di un’emozione. Daniele Babbo firma un piccolo grande documentario, un film semplice ma al tempo stesso potentissimo; povero come la realtà che cattura nella sua essenza ma vitale e vibrante come chi, quella realtà, la abita.

I tuffatori inizia il racconto dall’impresa sportiva (se così possiamo definirla) mostrandone i segreti e il duro allenamento che le stanno dietro. I protagonisti non sono atleti certificati, ma non sono nemmeno degli sprovveduti. Per sfidare sé stessi e la propria sorte ogni giorno “volando” a picco servono dedizione, allenamento, concentrazione e, va da sé, un pizzico di follia. Appunto, proprio sull’irrazionale passione che spinge i tuffatori protagonisti a insistere in quello che per loro è in tutto e per tutto un lavoro, si concentra il secondo blocco tematico, quello più interessante, del documentario.

Sembra di rivedere molto dell'impresa di Alex Honnold in Free Solo, tuttavia qui non ci sono sponsor, non ci sono droni, non c'è nessuna gloria: solo pura sopravvivenza. L’adrenalina, la sfida, le famiglie a carico e quell’istinto primordiale di accarezzare il volo che ci accumuna tutti dall’antichità, sono solo le principali motivazioni che potrebbero rendere più comprensibile ai nostri occhi il motivo di un simile gesto. Eppure il mistero resta ancora intatto, inspiegabile e irrazionale come qualsiasi ossessione, qualsiasi passione.

Gettarsi in acqua da 25 metri resta comunque un’esperienza relativa. Assurda per noi, molto meno per loro che, in passato, davvero hanno avuto un confronto diretto con la morte. Così, poco alla volta, Babbo sposta nuovamente la focale del discorso per raccontare uno spaccato di vita e di Storia ancora oggi troppo spesso scordato. La guerra si vede, si sente, si respira. I tuffatori del film un tempo non molto lontano erano soldati e non temono una caduta nel vuoto più di quanto non abbiano temuto un proiettile in fronte. Quello fu il loro vero salto nel vuoto. Questo, invece, è solo un tuffo in acqua.