Concorso

Pasolini

In Pasolini, Abel Ferrara ricostruisce le ultime ore della vita del poeta/romanziere/regista/polemista: la notte della sua morte (rispetto alla quale – a differenza di Marco Tullio Giordana – non avanza ipotesi “complottistiche”, attenendosi a una ricostruzione cronachistica), l’ultima intervista, le opere (Petrolio, Porno Teo Kolossal) a cui stava lavorando.

Ne esce un film inerte e didascalico (la ricostruzione del contesto italiano, e delle letture che ne diede Pasolini, si esaurisce in quadretti piuttosto superficiali), nel quale a mo’ di centone sono convocati brani musicali (la Missa Luba, un’aria della Callas, ecc.) e nomi (Sandro Penna, ecc.) che più facilmente possono servire ad evocare episodi della vita del protagonista.

Alcune scelte e soluzioni risultano poi estremamente discutibili. La prima fra tutte è quella di far convivere nei dialoghi italiano e inglese. Qui al Lido abbiamo sentito difendere con ardite interpretazioni anche questa soluzione, che invece è dettata – evidentemente – da mere esigenze pratiche e che crea un effetto patchwork non privo di momenti piuttosto buffi (il film uscirà poi in Italia in una versione doppiata interamente nella nostra lingua).

Molti dubbi li lasciano anche le ricostruzioni delle scene del Porno Teo Kolossal, l’ultima sceneggiatura: decontestualizzate dalla complessa struttura in cui sono pensate e realizzate in modi che appaiono lontani dallo stile di Pasolini, non possono certo essere considerate ipotesi plausibili di quel che il regista italiano intendeva realizzare, né riescono ad essere visionarie. Il risultato appare, al contrario, unicamente kitsch e volgare (queste parti possono peraltro suscitare una qualche curiosità per la scelta di affidare a Ninetto Davoli il ruolo che Pasolini aveva pensato per Eduardo De Filippo e a Riccardo Scamarcio il ruolo pensato per Davoli).

Per certi versi è sorprendente la somiglianza di Dafoe con lo scrittore italiano, ma ci sembra ragione insufficiente per giustificare un film nel quale è difficile trovare elementi nuovi e originali per comprendere una figura complessa come Pasolini e il rapporto con la situazione politico-sociale dell’Italia dell’epoca. Ma questa è solo una prima visione. Ci riserviamo di approfondire con più calma le ragioni