INTERVISTE

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«Mélo, punk, diversamente buffo»

«Un melodramma un po' punk alla Fassbinder, ma anche "diversamente buffo"». Ecco cosa aveva in mente Asia Argento girando il suo Incompresa. L'estetica è quella delle Polaroid, «una memoria un po' sbiadita», non certo rimossa, semmai trasformata. C'è un «omaggio al capolavoro di Comencini», ma c'è soprattutto «una soggettiva infantile», ai tempi in cui «l'infanzia non era lobotomizzata», dentro una famiglia imperfetta, in cui i «genitori sono troppo occupati da loro stessi». Un film «in costume tra virgolette»: lo scopo era cercare la verità di quell'infanzia. 

Asia Argento è stata intervistata da Barbara Sorrentini, in collaborazione con Radio Popolare.