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Franco non va al cinema

L'infaticabile James Franco ha avuto un 2013 ricco di impegni. Tra questi la partecipazione al Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard con il film da lui scritto e diretto As I Lay Dying tratto dall'omonimo romanzo di William Faulkner (Mentre morivo il titolo dell'edizione italiana). Spesso Franco è stato accusato di presuntuoso velleitarismo, per le molteplici imprese in cui si è lanciato senza la necessaria umiltà, ma questa volta pare aver fatto centro (anche se la critica, a questo proposito, è apparsa divisa).

Scrive Federico Gironi su Cineforum 525 «Di velleitario, o di inconsistente, in As I Lay Dying non c’è invece proprio nulla. [...] Quasi senza sforzo apparente, Franco riesce a tradurre e a traslare in immagini la lingua impervia del romanzo di Faulkner, riducendo la polifonia delle voci alla capacità sintetica di uno sguardo caleidoscopico [...] si può dire che con As I Lay Dying James Franco firmi la sua Rabbia giovane, film che con questo ha in comune non solo alcuni accorgimenti formali (come l’uso insistito di voci off introspettive) ma la capacità di cogliere con sguardo puro e partecipe la natura contraddittoria, splendida e feroce, folle e delicata, della vita e dell’esistenza».

Proprio in questi giorni The Hollywood Reporter ha annunciato che il film, di cui James Franco è anche protagonista insieme a Tim Blake Nelson, Danny McBride, Logan Marshall-Green e Ahna O'Reilly, non uscirà al cinema a fine settembre negli Usa come invece annunciato. Sembra infatti che Franco abbia optato per una distribuzione esclusivamente on line del film che sarà disponibile prima, da ottobre, come file da scaricare a pagamento e poi in versione dvd a partire da novembre.

Torniamo a chiederci: che destino spetterà alla sala cinematografica? Tra le possibilià (legali e illegali) offerte dalla rete e la digitalizzazione globale (proprio in questi giorni i cinema di tutta Italia, quelli che non sono costretti a chiudere, si stanno attrezzando per la digitalizzazione resa necessaria dall'annunciata sparizione delle copie in pellicola), l'interrogativo sul futuro del cinema in sala sorge spontaneo e attuale. (c.b.)