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Phantom Thread: l'intervista a Paul Thomas Anderson

Dopo che trailer e locandina di Phantom Thread sono stati resi pubblici, il regista californiano ha rilasciato un’intervista a Entertainment Weekly in cui parla del nuovo film e della collaborazione con Daniel Day-Lewis.

Fondamentale per la creazione del protagonista Reynolds Woodcock è stato infatti il lavoro di scrittura con l'attore, con cui Anderson è tornato a lavorare a dieci anni da Il Petroliere (2007). Il loro, dice P.T. Anderson, è stato un lavoro estremamente collaborativo, in cui entrambi hanno contribuito a dar vita al personaggio. Il risultato non sarebbe stato lo stesso se si fosse limitato a scrivere da solo e sottoporre in un secondo tempo lo script all'attore.

P.T. Anderson confessa che l’idea di ambientare un film negli anni ’50 e nel mondo della moda non è qualcosa a cui ha pensato a lungo. Leggere qualcosa sulla figura di Cristóbal Balenciaga lo ha affascinato: un uomo che ha condotto una vita quasi monastica e totalmente assorbito dal proprio lavoro. Il protagonista del film, però, si differenzia notevolmente. Il punto di partenza non è quindi la storia, ma un personaggio, o meglio tre personaggi: un uomo e due donne. Da lì è partito il tutto: come si può portare il caos nella vita di una persona così rigida, determinata, tenace? La risposta è l’amore. Questa è stata l’idea di fondo. Ovviamente, come ci si può aspettare da un regista come Anderson, il film non parla di una storia d’amore tradizionale.

Anderson precisa anche che non è lui, a differenza di quanto trapelato fin ora, il direttore della fotografia e non comparirà nei credit del film come tale.

L'uscita del film è prevista per il 25 dicembre nelle sale americane e per il 22 febbraio in Italia, dove il film sarà intitolato Il filo nascosto.