Jeff Nichols

Acque profonde

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Tra terra e acqua, tra il delta e il mare, tra civiltà e natura ancora selvaggia, Jeff Nichols ci racconta – in questo film del 2012 e arrivato solo ora sui nostri schermi, verosimilmente per il rilancio d'immagine che Matthew McConaughey ha avuto di recente – una storia di rapporti familiari (in particolare tra padri e figli, veri, presunti e putativi) e interpersonali che si intrecciano, si disfano e si ricompongono sempre sull'orlo dell'instabilità, della scivolosità.

Verità e menzogna, amicizia e opportunismo, amore e solitudine, testardaggine e disillusione si rimescolano in un movimento instancabile che espone i singoli soggetti a una violenza che non risparmia nulla e nessuno e che nel prefinale esplode inevitabilmente, quasi catartica, necessaria a sciogliere alcuni nodi senza, peraltro, concedere troppe sicurezze a chi resta.

Il personaggio di McConaughey è elemento catalizzatore del racconto che prende corpo attorno alla sua vicenda di amore e morte, ma anche elemento scatenante della crisi che questa vicenda cova e fa crescere fino a deflagrare. Protagonisti con lui di questo intreccio, che alla lunga non potrà che arrivare a una resa dei conti, sono due ragazzini, anch'essi collocati per età e per relativi sommovimenti ormonali e affettivi in un territorio di instabilità interiore, alla ricerca di un'identità nuova di là da venire e disponibili a trovarla accettando di essere coinvolti in una storia di cui, prima oscuramente ma via via in maniera sempre più consapevole, scorgono l'affinità profonda con le proprie pulsioni. Emblematico a questo proposito l'inserimento delle due scene di raccolta subacquea delle ostriche.

Il film racconta e rappresenta, dunque, l'attrito e l'impatto tra due mondi – quello dell'adolescenza e quello della condizione adulta – soggetto romanzesco classico, collocandolo in un ambiente fisico particolarmente adatto a funzionare da correlativo oggettivo di questo scontro insieme generazionale e morale.

Nichols costruisce con grande abilità il clima in cui far maturare la storia, padroneggiando contemporaneamente la scrittura, la composizione e l'incastro dei singoli blocchi narrativi in un'architettura drammatica in grado di amalgamare con grande efficacia le istanze del racconto con quelle della riflessione sommersa che ne è veicolata.

 

Mud
Usa, 2012, 130'
Titolo originale:
id.
Regia:
Jeff Nichols
Sceneggiatura:
Jeff Nichols
Fotografia:
Adam Stone
Montaggio:
Julie Monroe
Musica:
David Wingo
Cast:
John Ward Jr., Kristy Barrington, Johnny Cheek, Bonnie Sturdivant, Stuart Greer, Joe Don Baker, Paul Sparks, Sarah Paulson, Michael Shannon, Sam Shepard, Ray McKinnon, Tye Sheridan, Jacob Lofland, Reese Witherspoon, Matthew McConaughey
Produzione:
Everest Entertainment, FilmNation Entertainment
Distribuzione:
Movies Inspired

Ellis è un ragazzino quattordicenne che, in giro con l'amico Neckbone, incontra casualmente, in un piccolo isolotto sul Mississippi, Mud, un fuggitivo con un serpente tatuato sul braccio e una pistola sempre pronta all'uso. Nonostante sulla testa di Mud pendano una taglia che fa gola a tanti e un mandato di cattura che motiva le forze dell'ordine a spingersi anche oltre la legge, Ellis si aggrappa a lui nel disperato tentativo di rifuggire le tensioni quotidiane della sua famiglia. Colpiti dalle storie che Mud racconta loro, Ellis e Neckbone si impegnano con tutte le loro forze ad aiutarlo a rimettere in sesto una barca che gli permetta di lasciare l'isoletta sano e salvo. Tuttavia, per i due ragazzini è difficile discernere la realtà dalla versione dei fatti raccontata da Mud e presto molte domande cominciano ad affiorare nelle loro menti: Mud è davvero inseguito per aver ucciso un uomo? E, soprattutto, chi è quella misteriosa ragazza che nel frattempo è arrivata nella loro piccola città?

 

 

 

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