Joe Cornish

Il ragazzo che diventerà re

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Alexander vive da solo con sua madre, ha un’idea romantica (e sbagliata) di un padre lontano, sopporta con stoicismo ribelle le vessazioni dei bulli della scuola e si confronta con un unico amico, debole, umile e devoto. Un giorno, quasi per caso, il libro che rappresenta l’unico lascito di suo padre (una copia dedicata dei Cavalieri della tavola rotonda) diventa la trama della sua vita a cui, volente o nolente, sente di doversi adeguare.

Joe Cornish, che in Attack the Block aveva descritto un’improbabile invasione aliena scongiurata grazie al coraggio di una banda di adolescenti delle periferie londinesi, crea con Il ragazzo che diventerà re una variante originale e intimamente politica del mito di Re Artù, regalando contemporaneità e vigore a una mitologia apparentemente anacronistica. Cornish mescola con giudizio situazioni da teen movie hollywoodiano anni ’80 (i film Amblin, per intenderci, da I Goonies a Ritorno al futuro) a pulsioni epiche, senza mai abbandonare un’ironia di fondo che rende il messaggio del film, ribadito a più riprese, più accessibile e naturale. La rivisitazione del ciclo di Artù passa attraverso un gusto tutto naturale per il mito (e per il cinema fantastico che ne discende) che allo stesso tempo attualizza e riscrive la narrazione, infarcendola di citazioni che vanno dalla saga del Signore degli anelli a Guerre stellari fino a Harry Potter e, ovviamente e ironicamente, all’Excalibur di John Boorman, rendendo la deriva magica un codice facilmente riconoscibile ed emotivamente raddoppiato.

Accanto ai riferimenti a modelli ben strutturati, Cornish costruisce un racconto di formazione che è collettivo e non individuale (anche se il destino del “prescelto” viene continuamente ribadito), capace di restituire speranza ai tempi bui in cui stiamo vivendo. Alexander, ripercorrendo nella Londra di oggi la lotta contro ogni divisione interna e costruendo testardamente tavole rotonde dove tutti “hanno gli stessi diritti e sono uguali”, si allea con i nemici consolidati (i bulli della scuola, pronti presto a convergere in nome di un bene superiore), sfida le leggi della natura e della famiglia e identifica l’istituzione scolastica come naturale barricata al ritorno del Regno del Male.

Il ragazzo che diventerà re racconta in fondo una storia importante: ci dice che nei momenti di fragilità collettiva, quando l’Inghilterra (e quindi il mondo) sente l’assenza di una guida e il diluirsi di ogni moralità, il fattore decisivo consiste nella convergenza delle diversità, nella capacità di superare distanze e fratture in nome di un bene comune, nella distensione e non nella distanza, nella condivisione e non nell’isolamento: in fondo un urlo anti-Brexit che stupisce in un film per ragazzi e che sorprende nella sua portata antiretorica. Cornish costruisce un racconto stratificato, persino troppo denso e, a volte, sfilacciato. Alterna un’ironia tipicamente british (alleggerendo con grazia la suspense e diluendo, senza mortificarlo, il messaggio) al serissimo assunto della narrazione; raccoglie il meglio dai suoi piccoli attori – accuratamente scelti per etnie, genere, fisiognomica – senza mai essere pedante; accetta il lato giocoso del suo discorso tramutandolo in azione scherzosamente vintage (gli effetti speciali delle armate dei morti guardano alle nuove tecnologie come agli scheletri di Harryhausen).

Il ragazzo che diventerà re, in fondo, è un’operazione complessa, che prova a raccontare urgenze serie con un’ilare alternanza tra epica e commedia, senza paternalismi o didascalie: è governato da una sincera passione narrativa che si sposa con l’emergenza politica che il Regno Unito (e tutti noi) stiamo affrontando con sempre minore attenzione. Saranno i ragazzini (di certo nessun altro) a salvare il mondo. Chissà come e chissà quando. Ma Cornish ci dice di avere fiducia, perché il futuro – grazie a Dio o chi per Lui – è ancora un libro tutto da scrivere.

Il ragazzo che diventerà re
Gran Bretagna, 2019, 120'
Titolo originale:
The Kid Who Would Be King
Regia:
Joe Cornish
Sceneggiatura:
Joe Cornish
Fotografia:
Bill Pope
Montaggio:
Jonathan Amos, Paul Machliss
Cast:
Louis Ashbourne Serkis, Rebecca Ferguson, Denise Gough, Tom Taylor, Dean Chaumoo, Patrick Stewart, Rhianna Dorris, Nathan Stewart-Jarrett, Noma Dumezweni, Louis Martin, Joey Ansah, Adam Leese, Alexandra Roach
Produzione:
Big Talk Productions, Working Title Films
Distribuzione:
20th Century Fox Italia

Alex, uno studente inglese di 12 anni, trova per caso la mitica spada di Excalibur. Da quel momento la sua vita cambia: i problemi di ogni giorno diventano insignificanti. Con la più potente spada nella storia nelle sue mani, Alex, insieme ad altre tre compagni e un Margo Merlino saltato fuori dal passato, diventa il protagonista di un'epica avventura in compagnia dei suoi amici costretti a fare i conti con Morgana, decisa a distruggere l'Inghilterra.

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