Alessandro Carloni, Jennifer Yuh

Kung Fu Panda 3 di Jennifer Yuh e Alessandro Carloni

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Per noi cresciuti a pane e Bruce Lee e diventati maggiorenni (cinematograficamente parlando) con la Pioggia opportuna sulla montagna vuota – per noi della generazione Pixar, diventati padri ai tempi di ShrekKung Fu Panda è un piacere per nulla proibito (i bambini non devono insistere per portarci al cinema).

Con le sue belle coreografie pop wuxiapian, le alte allusioni filosofiche for dummies, l’iconografia orientale che incontra la grafica occidentale e il gusto dello spettacolo hollywoodiano, i personaggi eroici ma opportunamente goffi, fragili ma allo stesso tempo epici.

Anche perché col terzo episodio, la celebre saga della Dreamworks – che, diciamolo, non attraversa uno straordinario momento creativo – tornai ai fasti visivi e al tocco gentile e affettuoso del primo episodio.

Il pretesto narrativo di questa festa per gli occhi sta in un super-cattivo che arriva dal Regno degli Spiriti per impadronirsi del “chi” di tutti i maestri del kung fu. E qui cominciano le allusioni filosofiche, che sono anche scenografiche, visto che il cartoon approda sul monte Qincheng, culla del taoismo. Nella vita di Po, il panda Guerriero Dragone, che deve imparare a insegnare, irrompe il padre biologico, rivelandogli le sue origini e portandolo in un villaggio sperduto in cui vivono i suoi simili. Il resto è la solita storia del “diventare te stesso”, riletta in salsa orientale. A parte il fatto che il tradizionalissimo appello alla famiglia che salva è fondato sulla modernissima convivenza tra un figlio e due padri.

Ciò che importa, in realtà, è la qualità delle gag, le invenzioni visive, la virtuosistica velocità dell’azione, la varietà dei personaggi, il cui carattere sta tutto nella forma (grafica). Notevole la “scroll vision”, le immagini stilizzate in 2D che si srotolano dentro gli scenari 3D. Professionale la regia, un lavoro a quattro mani di Jennifer Yuh Nelson e Alessandro Carloni (che aveva messo lo zampino anche in Dragon Trainer).

Unica pecca, per noi italiani: c’è una certa differenza tra l’energia naif e iconoclasta di Jack Black e il birignao sdolcinato e mammone di Fabio Volo, per non parlare di Dustin Hoffman, Kate Hudson, Angelina Jolie, Jackie Chan, Bryan Cranston, J.K.Simmons, Lucy Liu.

In ogni caso cosa volete di più da una serata di puro intrattenimento? Cuore, gag e kung fu

Kung Fu Panda 3
Usa, Cina, 2016, 92'
Titolo originale:
Kung Fu Panda 3
Regia:
Alessandro Carloni, Jennifer Yuh
Sceneggiatura:
Jonathan Aibel, Glenn Berger
Musica:
John Powell, Jennifer Yuh
Produzione:
DreamWorks Animation, Oriental DreamWorks
Distribuzione:
20th Century Fox

Ricongiuntosi con il papà Li, il guerriero dragone Po si reca nel villaggio in cui è nato, un paradiso segreto dei panda in cui incontra finalmente i suoi simili. Il motivo però è grave: nel villaggio Po deve infatti imparare a gestire la propria energia interiore, perché la Cina è minacciata dal potente spirito maligno Kai, che torna dal regno degli spiriti per sconfiggere tutti i maestri di kung fu. Po si troverà così a combattere contro i suoi stessi stessi compagni e maestri - la cui energia è posseduta da Kai - e per vincere avrà bisogno dell'aiuto dei suoi nuovi amici Panda.

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