Jean-Pierre Améris

Nulla da comunicare

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Bastano davvero pochi minuti di Marie Heurtin - Dal buio alla luce per intuire come le intenzioni di Jean-Pierre Amèris, regista del film, siano quelle di costruire un’opera che approfondisca e sviluppi il tema dell’incomunicabilità odierna. Lo sappiamo, in fondo: in un presente storico in cui siamo sempre connessi e reperibili, mai si è percepita così forte l'incapacità di comunicare con i propri simili. Solo i rapporti umani, allora, possono abbattere le barriere dell’incomunicabilità e azzerare le diversità, sia fisiche sia sociali.

Le premesse ci sono, dunque, per un film interessante: ma fin da subito Marie Heurtin - Dal buio alla luce presenta i limiti di un'opera didascalica e scontata. Adottando come metafora la storia vera di una sfortunata ragazza sorda, muta e cieca dalla nascita, il regista costruisce un lavoro che mira a commuovere lo spettatore e lo fa sfruttando una retorica cinematografica che poco si addice al racconto. L’autore non ha alcuna idea significativa da perseguire, si limita a mettere in scena il dramma con occhio cinico e sicuramente poco adatto alla resa.

Amèris sembra soprattutto disorientato dal tema che affronta, come se maneggiasse una materia troppo vasta che non è in grado di gestire, che non gli riguarda o non gli appartiene. Troppe, in fondo, sono le sequenze costruite in maniera elementare e stereotipata, prive di una vera spinta emotiva capace di trasmettere un sussulto.

Il film rischia in ogni momento di risultare caricaturale e insincero. Qualche intuizione brillante non manca (la sequenza dell’abbraccio coi genitori, costruita in sottrazione, rimane uno dei momenti più felici), ma nel complesso a dominare è il rammarico per un’occasione sprecata. E così Marie Heurtin - Dal buio alla luce finisce per non comunicare nulla allo spettatore, né dal punto di vista contenutistico né tanto meno da quello stilistico. Proprio come se fossimo noi a vestire i panni di Marie.

Marie Heurtin – Dal buio alla luce
Francia, 2014, 90'
Titolo originale:
Marie Heurtin
Regia:
Jean-Pierre Améris
Sceneggiatura:
Jean-Pierre Améris, Philippe Blasband
Fotografia:
Virginie Saint-Martin
Montaggio:
Anne Souriau
Musica:
Sonia Wieder-Atherton
Cast:
Isabelle Carré, Ariana Rivoire, Brigitte Catillon, Noémie Churlet, Gilles Treton, Laure Duthilleul, Martine Gautier
Produzione:
Escazal Films, France 3 Cinéma, Rhône-Alpes Cinéma
Distribuzione:
Mediterranea Productions

Marie Heurtin, contadina nella Francia del XIX secolo, cresce in un mondo senza suoni e senza immagini, sorda e cieca dalla nascita. Condotta a 10 anni nel convento della suore di Larnay, nonostante l'amore e l'appoggio dei genitori, la bambina si rifugia sulla cima di un albero, impaurita e spaventata dal nuovo mondo in cui è costretta a vivere. Solo la coraggiosa Marguerite le si avvicina con cautela, cercando attraverso il contatto un modo per comunicare. Inizia così la missione di Marguerite per illuminare con il sapere l'oscurità del mondo di Marie.

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