Adriano Cutraro, Federico Greco, Mirko Melchiorre

PIIGS

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Si respira tanta passione guardando PIIGS. Una sincera e sfrenata voglia di poter prendere la parola e mostrare una verità (?) molto scomoda. La volontà è quella di smascherare un complotto storico e proporre una (re)visione dei fatti contemporanei talmente straniante e impensabile da risultare, a tratti, fantasiosa. PIIGS è l'acronimo che la stampa economica inglese ha inventato per definire i cinque paesi dell’Unione europea che vengono considerati quelli economicamente meno affidabili: Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna, quelli cioè che vivono criticamente la loro permanenza nella zona euro per la sostanziale debolezza economica che non garantisce la loro possibilità di far fronte al debito pubblico. 

Intervistando nomi illustri e raccontando le storie di persone comuni, il documentaro vuole proporre un punto di vista diverso sulla crisi economica in atto e sulle conseguenze dell'austerity ma, questioni politico-economiche a parte, cinematograficamente parlando l'ambizione interessante di un progetto come quello di Adriano Cutraro, Federico Greco e Mirko Melchiorre è proprio quella di riportare il documentario d'inchiesta in sala. In anni in cui il documentario italiano ha infatti imboccato in maniera sempre più convinta e consapevole la via del cinema d’osservazione, i documentari d’inchiesta, sempre più rari, sono associati ormai quasi esclusivamente alla sfera televisiva. PIIGS vorrebbe indossare l'abito cinematografico ma il timore di non farsi comprendere, o quanto meno di non poter sfruttare a dovere l’occasione di parlare a una vasta platea, finisce per predominare sulla cura formale e lascia l’impressione di relegare il cinema a mero canale di distribuzione: se sono seri gli argomenti trattati e gli ospiti coinvolti per dare veridicità alle tesi sostenute, è proprio il Cinema a non essere trattato con la giusta misura.

I registi si disinteressano della forma per concentrarsi esclusivamente sul contenuto, non accorgendosi però di come (soprattutto in un’operazione spinosa come questa) la retorica e la debole struttura narrativa finiscano per ritorcersi contro lo spettatore avvicinandolo sempre più alla sfera dello scetticismo. Non si svela nessuna verità in PIIGS, ma si affronta il tentativo di un percorso critico dimostrativo. Non si tratta di informazione o di inchiesta, quanto di sensibilizzazione. Tutto questo non impedisce di riconoscere l'onestà dell’impresa compiuta dai registi (lo sforzo di energie, il tempo impiegato per riconcorrere un simile risultato si percepisce chiaramente) ma bisogna pure sempre ricordarsi del contesto di riferimento in cui il tutto è calato: la sala cinematografica. Perché chiedere al pubblico di spendere dei soldi per veder questo film sul grande schermo quando è palese che un simile prodotto sia finalizzato ad altri canali (telematici, televisivi)?

Effettivamente PIIGS è un’operazione divulgativa che vuole mascherarsi da opera cinematografica. E non basta la voce di un attore come Claudio Santamaria per raggiungere questo obiettivo.

Piigs
Italia, 2017, 76'
Regia:
Adriano Cutraro, Federico Greco, Mirko Melchiorre
Sceneggiatura:
Adriano Cutraro, Federico Greco, Mirko Melchiorre
Montaggio:
Federico Greco
Musica:
Paolo Baglio, Daniele Bertinelli, Antonio Genovino
Cast:
Noam Chomsky, Erri De Luca, Warren Mosler, Claudio Santamaria, Yanis Varoufakis
Produzione:
Studio Zabalik
Distribuzione:
Fil Rouge Media

Esiste un nesso tra i piani alti ed i problemi della vita quotidiana? Narrato da Claudio Santamaria e con interventi di Noam Chomsky, Erri De Luca, Yanis Varoufakis ed altri celebri intellettuali, PIIGS sfida il pensiero dominante raccontando un nuovo punto di vista sull'economia