Ciro D'Emilio

Un giorno all'improvviso

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Di racconti di formazione (i cosiddetti coming of age, etichetta-ombrello valida per tutte le stagioni) è pieno il cinema ed è pieno anche il cinema italiano. Un genere ormai consolidato e spesso indigesto per retorica e luoghi comuni. Di racconti di formazione sullo sfondo di un disagio sociale e di una marginalità geografica il cinema italiano è inoltre ormai maestro.

Per fortuna che per un La profezia dell’armadillo c’è qualche Un giorno all’improvviso a rimettere in giusta proporzione equilibri e sguardi. Perché i racconti di formazione, specialmente adolescenziali, bisogna anche saperli “dirigere”, non darli per scontati. Cioè bisogna essere in grado di dar loro una misura, perché non è sufficiente una battuta; bisogna saper verificare gli attori e saper muoverli, perché anche quando bravi non bastano da soli (la direzione degli interpreti è infatti uno dei macro-problemi di tanto mercato, sottovalutato dai registi, dai film e – purtroppo, ed è gravissimo – pure dalla critica).

Regole elementari di ogni immaginario e di ogni genere, probabilmente: ma se applicate per bene da un regista italiano esordiente nel lungometraggio con un racconto di formazione ambientato nella provincia campana e su un diciassettenne che sogna il calcio professionale ma è legato dalla madre schizofrenica a responsabilità “d’adulto” che gli tolgono a poco a poco l’aria fino a metterlo di fronte a scelte decisive, ecco, sono regole sane e necessarie.

Per questo motivo Un giorno all’improvviso è un bel film, perché sa guardare e sa scegliere, sa fare un passo indietro se la “pesantezza emotiva” lo richiede e sa credere nei personaggi. E a proposito di direzione: il protagonista Giampiero De Concilio (anch’egli all’esordio) è straordinario anche grazie al regista Ciro D’Emilio, che è capace di tenerlo, di staccare, di farlo sfumare. Sembra facile. Perciò complimenti.

Un giorno all'improvviso
Italia, 2018, 89'
Regia:
Ciro D'Emilio
Sceneggiatura:
Ciro D’Emilio, Cosimo Calamini
Fotografia:
Salvatore Landi
Montaggio:
Gianluca Scarpa
Musica:
Bruno Falanga
Cast:
Anna Foglietta, Biagio Forestieri, Giampiero De Concilio, Giuseppe Cirillo, Lorenzo Sarcinelli, Massimo De Matteo
Produzione:
Lungta Film
Distribuzione:
No.Mad Entertainment

Antonio ha diciassette anni e un sogno: essere un calciatore in una grande squadra. Vive in una piccola cittadina di una provincia campana, una terra in cui cavarsela non è sempre così facile. A rendere ancora più complessa la situazione c’è la bellissima Miriam, una madre dolce ma fortemente problematica che lui ama più di ogni altra persona al mondo. Carlo, il padre di Antonio, li ha abbandonati quando lui era molto piccolo e Miriam è ossessionata dall’idea di ricostruire la famiglia. Per fortuna c’è il calcio e, soprattutto, ci sono gli amici: Stefano Caccialepre, centravanti della squadra, e Peppe Lambiase, fantasista dalla battuta sempre pronta, perditempo per vocazione e con il fiuto per cacciarsi sempre nei guai. All’improvviso la vita sembra regalare ad Antonio e Miriam una vera occasione: un talent scout, Michele Astarita, sta cercando delle giovani promesse da portare nella Primavera del Parma Calcio e, quando vede giocare Antonio in campo, è una vera rivelazione. Ma ogni sogno ha un prezzo molto alto.

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