CINEFORUM / 531

La mafia uccide solo d' estate

Pif. Michele Astori, Pif,?Marco Martani. Roberto Forza.Cristiano Travaglioli. Santi Pulvirenti. Marcello Di Carlo. Cristiana Ricceri. Pif (Arturo), Cristiana Capotondi (Flora), Claudio Gioè (Francesco), Ninni Bruschetta (fra Giacinto), Alex Bisconti (Arturo da piccolo), Ginevra Antona (Flora da piccola), Barbara Tabita (la madre di Arturo), Rosario Lisma (il padre di Arturo), Enzo Salomone (Rocco Chinnici), Roberto Burgio (Boris Giuliano), Domenico Centamore (Leoluca Bagarella), Totò Borgese (Salvo Lima), Attilio Fabiano (il padre di Flora), Antonio Alveario (Totò Riina), Maurizio Marchetti (Jean-Pierre), Leonardo Amato (Aldo). Mario Gianani, Lorenzo Mieli per Wildside Media/Rai Cinema/mtv Italia. 01. 90’. Italia, 2013.

La Mafia uccide solo d’estate parla di Arturo, un bambino palermitano perdutamente innamorato della sua compagna Flora: il loro affetto reciproco monterà nella Palermo delle guerre di mafia intrecciandosi alle vicende storiche siciliane e nazionali. Si intuisce che dietro al primo esperimento cinematografico di Pierfrancesco “Pif” Diliberto alligna un percorso meditato che comincia dall’esperienza di aiuto regista sul set di I cento passi passando per le puntate di Il Testimone dedicate al Comitato Addio Pizzo, coinvolto nelle lavorazione per evitare l’odiosa pratica dell’estorsione su location e comparse. Pif voleva fare il regista ed esistono almeno tre ragioni per restargli accanto in questo strampalato esordio.

Tutti i particolari più assurdi sono fusi nel racconto e contemporaneamente frutto di ricerca: la diffamante etichetta di fimminaro applicata alle vittime dei boss; la figura del frate vicino a Cosa Nostra; lo scagnozzo che invoca cibo mentre scioglie un cadavere nell’acido; Totò Riina alle prese con il telecomando dell’aria condizionata e con altri ordigni a distanza. In tertius riporta a una dimensione terrena la dicotomia mafia/antimafia restituendo umanità ai nomi sulle lapidi: solo un cuore semplice come Pif poteva mostrare rispettosamente Dalla Chiesa burbero gentile, Rocco Chinnici sensale di amori nascenti e Boris Giuliano goloso di Iris palermitane.

La Mafia uccide solo d’estate ha il potenziale per essere una pellicola spartiacque nel racconto della criminalità mafiosa all’interno del cinema italiano, con la speranza che la causa guadagni in sacrosanta leggerezza senza perdere in profondità.

 

 

<p style="\&quot;text-align:" justify;\"="">Giacomo Conti