CINEFORUM / 538

Presente e futuro

PRESENTE E FUTURO di Adriano Piccardi Mentre scriviamo queste righe ancora non sappiamo quali decisioni ha preso la Commissione ministeriale incaricata di ripartire la quota del FUS destinata alle associazioni cinematografiche. In seguito alle dichiarazioni e assicurazioni provenute in sede ufficiale dal Ministro della Cultura Franceschini ci sono motivi per ragionevolmente sperare che l’emorragia in atto negli ultimi anni (non un semplice ridimensionamento delle risorse economiche assegnate alle attività di promozione culturale cinematografica, ma una loro erosione progressiva, di fronte alla cui inarrestabilità ogni fosca previsione sembrava ormai lecita) dovrebbe essersi arrestata. Sarebbe questo un segnale finalmente positivo anche per noi: la Federazione Italiana Cineforum, editore di questa rivista tra le più longeve nell’ambito delle pubblicazioni italiane di critica cinematografica e la cui importanza è generalmente riconosciuta, ha fatto e sta facendo molto per evitare soluzioni drastiche; «Cineforum», d’altra parte, nonostante la crisi generale dell’editoria degli ultimi anni, riesce ancora a mantenere una risposta, in abbonamenti al prodotto cartaceo, di tutto rispetto, e a questi si vanno aggiungendo adesioni sempre più significative alla versione digitale in pdf, sia sotto forma di abbonamenti che di acquisto dei numeri singoli e degli arretrati. Da circa un anno, poi, «Cineforum» si è anche “raddoppiata” generando una versione online, CineforumWeb, ricca di contenuti ulteriori (recensioni, interviste, rubriche, interventi) la cui qualità è assicurata in gran parte da contributi degli stessi collaboratori della rivista tradizionale. CineforumWeb, semplicemente avvalendosi di forme di pubblicità “interna” (le pagine interne della copertina di «Cineforum») e di un passaparola favorito dai canali social, ha ottenuto risultati di contatti lusinghieri, che diventano incredibili in occasioni dei principali festival internazionali di alcuni dei quali, come Venezia e Cannes, ha saputo rendere conto quotidianamente, e di altri con frequenti recensioni e cronache comunque in corso di manifestazione. Tra le due versioni di «Cineforum» così come tra queste e le attività della F.I.C. e dei suoi circoli sono certamente possibili ulteriori integrazioni, alle quali stiamo lavorando. Non abbiamo mai avuto l’abitudine di anticipare con grandi annunci le nostre iniziative. Abbiamo sempre preferito offrire la concretezza delle proposte realizzate come un ulteriore strumento culturale a disposizione di chi ci segue, per valutare l’attenzione che ne avremmo ricevuto in risposta. Continueremo a muoverci così. La situazione è tutt’altro che piana, intendiamoci. L’equilibrio resta precario e la navigazione complicata, ma dopo i segnali di cui abbiamo dato notizia in apertura di questo editoriale, vogliamo ostinarci a proseguirla guardando con fiducia al futuro. SCIVOLATI Immaginiamo che qualcuno si sarà domandato perché sulla copertina del numero scorso di Cineforum trionfasse nel suo splendore cromatico la fotografia di un momento del musical da cui Clint Eastwood ha tratto il suo Jersey Boys, anziché un fotogramma del film. Un tripudio coloristico che già di suo avrebbe insospettito chiunque conosca bene il cinema del Maestro, compreso il sottoscritto che ha scelto l’immagine, se... Non per dare più carisma e sintomatico mistero a quel che resta uno sbaglio, ma qui davvero si entra nel mondo insondabile e a suo modo comico del lapsus, con tutto quello che di “freudiano” si tira dietro (insieme ai lazzi e frizzi del prossimo). Scivolare da un’immagine a un’altra, da un film alla messa in scena teatrale che l’ha ispirato, senza motivi attendibili. Senza motivo alcuno, in effetti. Verrebbe da chiedere scusa ai lettori eccetera, ma chiedere scusa di che, se l’atto è stato compiuto in piena (e cieca) convinzione? Le vie dell’errore sono infinite. (a.p.)