Il film che...

Il film che...

Dennis Kelly e Monica Nappo Kelly

Londinese lui, napoletana lei. Due artisti tra teatro e cinema. Lei si imbatte in un suo testo e gli manda una mail. Si scrivono per qualche tempo, s'incontrano, s'innamorano e infine si sposano a Flagstaff, in Arizona, senza bomboniere e confetti, ma lei indossando il velo.

Lui è Dennis Kelly, uno dei drammaturghi contemporanei più amati e premiati, autore anche della serie tv di fantascienza Utopia (2013). I suoi testi teatrali, tra cui Osama The Hero e After the End, sono stati messi in scena in tutto il mondo e tradotti in più di trenta lingue. Nel 2014 ha esordito nella sceneggiatura cinematografica con un film claustrofobico ambientato su un sottomarino, magnificamente scritto e con un ritmo narrativo da fiato sospeso, Black Sea di Kevin MacDonald (distribuito in Italia da Notorious Pictures), che regala a Jude Law uno dei suoi migliori ruoli.

Lei è Monica Nappo Kelly, un'attrice di grande talento e versatilità che alterna cinema e teatro. L'avevamo notata in Estate romana di Matteo Garrone, e poi ritrovata in tanti altri ruoli per i più importanti registi italiani, tra cui Sorrentino (L’uomo in più), Soldini (Agata e la tempesta), Özpetek (Magnifica presenza), fino al Woody Allen di To Rome with Love. In teatro ha lavorato con vari registi tra cui Martone, Cecchi, Servillo, ma soprattutto come regista e performer ha lavorato su testi di drammaturgia contemporanea. Indimenticabile il suo one woman show 4.48 Psychosis della drammaturga Sarah Kane.

E i film che li hanno segnati sono...

Il primo film che ricordi…

Dennis Kelly: andare al cinema non era qualcosa che si facesse abitualmente nella mia famiglia, così non ho visto un film in sala all'incirca fino ai dieci anni, ed era una schifezza, era L’uomo ragno. Io avrei voluto vedere un film di cui parlavano tutti che era Guerre stellari, ma mio fratello convinse mio padre che L’uomo ragno era migliore e ancora non riesco a perdonarlo. Ma ricordo che quando ero molto giovane i miei genitori ci facevano vedere i film di gangster in bianco e nero il sabato sera tardi in tv e ci permettevano di stare alzati a guardarli. Gli angeli con la faccia sporca penso che sia quello che mi è rimasto più impresso. Alla fine del film, quando si trova davanti alla sedia elettrica, Cagney crolla e comincia a piangere dalla paura, pur avendo detto che avrebbe sputato loro in faccia – non si potrà mai sapere con certezza se si stava comportando così per non diventare un eroe davanti ai ragazzini del luogo, incentivandoli sulla strada del crimine, o se si stava sinceramente cagando sotto. Pur essendo un ragazzino, apprezzavo il coraggio della decisione di Cagney.

Monica Nappo Kelly: il primo film di cui ho memoria è Fantasia di Walt Disney. Avevo pochi anni ed ero al cinema con mia madre. Ricordo molti momenti e immagini del film, le varie storie. Quella dell’apprendista stregone, ad esempio, quando viene circondato da tutte quelle scope che camminano e si moltiplicano, con una musica che non dimenticherò mai. Un cartone animato intrigante e inquietante, ma proprio per quello con una dose di fascino enorme. Poi Harpo, dei Fratelli Marx, e un suo sketch muto al telefono.

Il film che bisognerebbe mandare nello spazio per testimoniare la nostra esistenza…

Dennis: Ran di Akira Kurosawa. Per me è il più grande film mai realizzato. Cosa che penso di ogni film di Kurosawa. E anche di Kubrick (specialmente 2001: Odissea nello spazio, c’è qualcosa di strano in quel film nello spazio).

Monica: tutti i film di Kubrick. Sicuramente 2001: Odissea nello spazio. Ma anche Arancia meccanica, così capiscono subito di che pasta siamo fatti qui.

Il film che hai visto con il tuo primo amore…

Dennis: stranamente si trattava di commedie – The Blues Brothers e Brian di Nazareth. La mia prima ragazza economicamente se la passava alquanto bene, di famiglia intellettuale, mentre i miei appartenevano alla classe operaia e penso che lei si sia presa cura della mia educazione. È stata lei a portarmi in teatro a vedere Romeo e Giulietta (ed è stata la mia prima volta a teatro), ma ricordo che era scandalizzata dal fatto che io non avessi visto quei film e quella è stata la parte successiva della mia educazione. Oggi le sono molto grato – Brian di Nazareth mi fa ancora morire dal ridere.

Monica: francamente non me lo ricordo.

Il primo film che hai visto con Monica/Dennis…

Dennis: A dir la verità non mi ricordo del primo, ma ce ne sono parecchi che spiccano tra quelli visti insieme. Tra i film diretti da registi britannici (in realtà non posso dire che è un film britannico dal momento che è così profondamente irlandese) ricordo che siamo andati a vedere Il vento che accarezza l’erba di Ken Loach, una pellicola che mi ha reso orgoglioso ancora una volta della grande capacità di esportare cinema di questo Paese. Per amore di completezza, ricordo anche che insieme siamo andati a vedere film come Snakes on a Plane e Godzilla.

Monica: Non ricordo il primo film che abbiamo visto insieme. Ricordo che quando ci siamo conosciuti gli ho detto che Orson Welles per me è Dio, ma, a parte un suo sguardo perplesso, non credo che abbiamo mai visto i suoi film insieme. Un ricordo molto forte che ho è di qualche anno fa. Eravamo a New York e il 1 gennaio abbiamo deciso di andare in downtown a vedere Amour di Haneke. Ricordo che il film ci è piaciuto da morire e che eravamo le persone più giovani in sala, circondati da questi vecchietti newyorkesi... Altri film insieme? Tanti di animazione della Pixar, tipo Monsters & Co., o anche i film della serie L’era glaciale, che ci piacciono moltissimo. Buongiorno, notte di Bellocchio: ci tenevo a farglielo vedere perché sono fissata con le Brigate Rosse e gli è piaciuto moltissimo. Ah, dimenticavo un film fondamentale! Uno dei primi che io e Dennis abbiamo visto insieme è Buffalo ‘66 di Vincent Gallo.

Il film che non ti stanchi mai di rivedere…

Dennis: Buffalo ’66, qualsiasi film dei fratelli Coen, Gomorra (Garrone è uno dei più grandi registi viventi, siamo molto gelosi di voi…), L’odio, Delicatessen, Old Boy, La morte corre sul fiume, la saga di Guerre stellari (ovviamente i primi tre film), il primo Terminator, Dead Man’s Shoes – Cinque giorni di vendetta di Shane Meadows, Estate romana (di nuovo Garrone, e potrei non essere obiettivo visto che mia moglie ci ha lavorato, ma è davvero bello), Whistle Down the Wind (di Bryan Forbes), Shining, Casablanca, Sapore di miele, Fronte del porto, Il terzo uomo e quasi ogni cosa girata da Sergio Leone.

Monica: tutti i film di Hitchcock. I bassifondi di Akira Kurosawa. Dead Man di Jim Jarmush. Il braccio violento della legge di William Friedkin. Babe - Maialino coraggioso di Chris Noonan. Fellini, qualsiasi film. Credo che un’opera come Ginger e Fred sia stata assolutamente profetica per quel che riguarda l’Italia berlusconiana, ad esempio.

Il film che ti ha fatto venire voglia di fare le valige e partire…

Dennis: non mi viene in mente nessun film.

Monica: Paris, Texas. Ho adorato quei paesaggi. Adoro quella parte dell’America, quelle atmosfere e quegli spazi sterminati.

Il film che ti ha fatto innamorare del suo/sua protagonista…

Dennis: Toro scatenato possiede senz'altro qualcosa di speciale a questo proposito. Amo il protagonista così imperfetto, non nel solito modo noioso che propone Hollywood, come per esempio un poliziotto che ha problemi di alcolismo perché la moglie è morta. Lui è genuinamente un vero stronzo con il quale non vorresti passare il tempo. Lo stesso vale per il personaggio interpretato da Daniel Day Lewis in Il petroliere e per quello di David Thewlis in Naked – Nudo – c’è qualcosa di interessante nell’innamorarsi di una persona così spregevole.

Monica: accidenti questa è difficile… Le vite degli altri sicuramente. Poi i film di John Cassavetes. C’è una forza e una purezza nel mostrare quei personaggi così complessi, il loro rapporto con la vita e l’amore. Sia gli uomini che le donne. Poesia pura.

Il film che ti fa morire dal ridere…

Dennis: Shakespeare a colazione, ma secondo me perché avevo fumato troppe canne…

Monica: Frankestein Junior di Mel Brooks. E poi Totò a colori.

Il film con la scena più erotica che ricordi…

Dennis: so che sembra eretico da dire, ma non trovo i film particolarmente erotici. Non fraintendetemi, mi piace vedere bellissime persone svestite come alla maggior parte della gente, però si è pur sempre seduti in un cinema con un mucchio di sconosciuti che mangiano popcorn e scoreggiano, il che tende a smontare un po' il tutto. Credo però che un film sia straordinario nel raccontare storie d’amore. Una scena che si affaccia nella mia mente è quella del finale di L’esercito delle 12 scimmie, quando lei vede il suo amore che sta morendo, sapendo che c’è un ragazzino che la sta guardando e che guarda anche lui. Un ragazzino che non capirà cosa significa questa scena se non quando arriverà il momento della sua morte. Anche la seconda parte di Under the Skin mi ha veramente spezzato il cuore.

Monica: Il postino suona sempre due volte, perché credo che Jessica Lange sia una delle attrici più sensuali del pianeta terra. Detto questo, credo che come mezzo espressivo il teatro sia molto più sensuale.

Il film che hai molto amato e che pensi sia stato sottovalutato dal pubblico o dalla critica….

Dennis: questa è una risposta un po’ azzardata, ma c’è un film intitolato It’s All Gone Pete Tong, che ritengo da 10 e lode, del tipo Sexy Beast- L’ultimo colpo della bestia o qualcosa del genere, che è stato completamente ignorato dai critici e dal pubblico. Penso che ciò sia parzialmente dovuto al fatto che ha un titolo veramente di merda e che i manifesti e il marketing erano proprio brutti – un esempio di come un film può essere fregato da una mancanza di fiducia.

Monica: Reality di Matteo Garrone. Per me era una perfetta fotografia dell’Italia, di cosa siamo diventati, delle illusioni e delle miserie che ci attanagliano. Ma non fu accolto bene, lo capirono in pochi. Secondo me pochi volevano vedere e parlare della realtà.

Il film che volevi guardare quando eri piccolo ma che i tuoi genitori ti hanno vietato...

Dennis: non ricordo che sia successo.

Monica: mi sa che non c’è un film così, nel senso che i miei genitori erano sempre molto permissivi in campo artistico. Ma ricordo però che Profondo rosso e tutto il filone horror li inquietavano non poco ed erano meno propensi a farceli vedere. Comunque non sono una grande fan del genere horror, non lo sono mai stata.

Il film che avresti voluto scrivere (Dennis)/ interpretare (Monica)...

Dennis: Tutti quelli già citati e molti altri ancora.

Monica: Vanya sulla 42esima strada di Louis Malle, perfetta e unica sintesi tra cinema e teatro. E poi Stardust Memories di Woody Allen. C’è un collage di Charlotte Rampling che parla in camera fissa, una confessione che lei fa guardando sempre l'obbiettivo. Le domande che si pone, il modo in cui se le fa, lo sguardo, la sua vulnerabilità mescolata al modo di recitare. Invidia pura.