L'altra faccia delle lune

L'altra faccia delle lune

La notte per uccidere Hitler

La storia non si fa con i “se”, ma qualche volta sono gli stessi uomini che tentano di modificarla con un gesto estremo. È quanto dovettero pensare gli ideatori del complotto che doveva porre fine alla vita di Adolf Hitler facendo esplodere una bomba, quel 20 luglio, nel quartier generale di Rastenburg.

Una congiura che si proponeva di salvare la patria germanica più che di eliminare un tiranno. «In realtà – sostengono quasi unanimi gli storici – l’evolversi degli eventi ha dimostrato come l’azione di Stauffenberg e degli altri attentatori ebbe soltanto l’effetto di prolungare la straziante agonia del popolo tedesco e di regalare a un fuhrer ormai spento e malato la macabra gioia di un’agghiacciante repressione e di una scia di sangue che contraddistinse il nazional-socialismo, ancora più crudelmente, nelle drammatiche fasi della sua progressiva distruzione.»

Per il cinema l'occasione è ghiotta, ma i risultati non sono sempre all'altezza. Stauffenberg (interpretato da Eduard Franz) appare solo di sfuggita in Rommel, la volpe del deserto (1951, di Henry Hathaway), sugli ultimi anni del disilluso Feldmaresciallo della Wehrmacht Edwin Rommel, dalla sconfitta di El Alamein al suicidio impostogli da Hitler dopo il fallito attentato del 20 luglio 1944. Diventa invece centrale (interpretato da Bernhard Wicki) in Accadde il 20 luglio (1955, del redivivo Georg Wilhelm Pabst), film contrassegnato da qualche ambiguità e da molte reticenze. La sua congiura (l'interprete di Stauffenberg è Gérard Buhr) fa solo da sfondo a La notte dei generali (1967, di Anatole Litvak), che narra in parallelo i delitti ben occultati di un generale dello Stato Maggiore tedesco, sadico e assassino di prostitute.

Ritorna infine in auge con Operazione Valchiria (2008, di Bryan Singer) e non potrebbe essere diversamente dato che lo interpreta il superdivo Tom Cruise. Puntiglioso nel ricostruire antefatti e fatti, motivazioni e comportamenti, costruito come un thriller dal ritmo serrato, ricco di convincenti effetti speciali, ha proprio in Cruise la sua unica pecca: rigido più del necessario, di un'eleganza da manichino, penosamente orbo e monco, finisce col farci parteggiare per le pur odiose vittime. E per giunta provoca polemiche: girato in Germania, non gli perdonano di essere affiliato a Scientology, paese in cui la setta è posta al bando. Poco manca che impicchino anche lui, e non sarebbe stata una grande perdita.