Linea cinetica

Linea cinetica

Fra lo schermo e il fumetto

Perché in fondo lo sapete tutti che il film dell'anno di Cineforum è tratto da un fumetto, no? E non stiamo ovviamente parlando di Thor: The Dark World. Ebbene si, il tanto amato (e odiato) La vita di Adele di Abdellatif Kechiche è ispirato al bel romanzo a fumetti Il blu è un colore caldo di Julie Maroh, edito anche nel nostro paese dai tipi di Rizzoli Lizard, che il regista palma d'oro a Cannes ha trasformato da racconto di formazione intimista in punta di matita in un film carnale e rigorosamente "ad alta voce" (salvo poi scatenare l'ira della Maroh). 

Noi però – almeno in questo primo intervento – non entreremo in alcun modo in polemiche o disquisizioni su presunti o effettivi "tradimenti" consumatisi intorno ad Adele nel suo passaggio dal libro al film (anche se il futuro potrà riservarci qualche spericolata eresia semiotica). Quello che ci interessa è piuttosto partire da un dato in qualche modo fortuito per individuare il movente di questa nuova rubrica: il fumetto, il graphic novel, la BD o comunque vogliate chiamare la cosiddetta nona arte, è oggi uno dei serbatoi principali di racconti e immaginari dai quali attinge il cinema contemporaneo. E lo fanno tanto gli autori europei quanto le grandi corporation dell'intrattenimento a stelle e strisce. 

Non solo. Oggi le case editrici americane di supereroi sono entrate a far parte di colossi multimediali che hanno trovato nelle pagine dei comics letteralmente migliaia di potenziali storie pronte a farsi "carne da cannone" di un intero settore dell'industria cinematografica, sempre più voracemente in cerca di prodotti ad alto tasso di effetti speciali rivolti a un target di giovanissimi.

Questi sono soltanto alcuni dei possibili viaggi che intraprenderemo insieme nella rubrica, incrociando uscite in libreria (e fumetteria) e al cinema, in cerca di molteplici contaminazioni fra la vignetta e lo schermo. Non aspettatevi dunque indagini o requisitorie a base di fedeltà o tradimenti del testo e fra i testi. Qui terremo saldamente i piedi in due scarpe (come minimo).

Saremo forse meno rigorosi ma posso assicurarvi che sarà molto più divertente.