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La versione di Tarantino

Lo scorso 3 febbraio il New York Times ha pubblicato un’intervista a Uma Thurman nella quale l’attrice americana ha rivelato di essere stata aggredita dal produttore Harvey Weinstein e di aver subito un incidente stradale durante le riprese di Kill Bill - Vol. 2, il film del 2004 diretto Quentin Tarantino. Il video dell’incidente, che la Thurman ha ottenuto dallo stesso Tarantino, è stato reso pubblico ed è stato molto visto e commentato. Secondo la Thurman, Tarantino l’avrebbe costretta a guidare la macchina al posto di una controfigura, nonostante un membro della troupe l’avesse avvertita che la macchina non fosse sicura.

Oltre all’intervista, Uma Thurman ha anche pubblicato un lungo post su Instagram in cui usa parole comprensive per Tarantino e lo ringrazia per averle fatto avere il video, sebbene con anni di ritardo. Le accuse dell’attrice vanno invece a Weinstein (anche e soprattutto per le molestie denunciate) e agli altri due produttori Lawrence Bender e E. Bennett Walsh, colpevoli di aver cercato di insabbiare per anni il materiale.

Oggi è arrivata la risposta di Tarantino, il quale, intervistato da Deadline, ha raccontato la sua versione dei fatti (che non coincide esattamente con quella di Uma Thurman, nonostante i due dicano di aver risolte le loro controversie). In sintesi, il regista sostiene di aver chiesto all’attrice di guidare personalmente non solo, come è stato rivelato, perché l’effetto del vento sui capelli sarebbe venuto meglio, ma perché era certo della sicurezza della macchina e dalla strada, avendo provato egli stesso il tragitto. La Thurman accettò perché si fidava, sostiene Tarantino. L’errore di cui il regista si rammarica fu quello di decidere all’ultimo di modificare il senso di corsa della macchina per questioni legate alla luce, e di non aver provato la sicurezza del nuovo percorso.

Tarantino precisa anche la sua versione rispetto ad altri due episodi raccontati nell’articolo del New York Times (ma non attribuibili alle parole di Uma Thurman): e cioè che il regista sputò in faccia all’attrice nella scena in cui è Michael Madsen a farlo e la strangolò con una catena nella scena in cui sarebbe invece toccato a Chiaki Kuriyama. Tarantino commenta con la frase: «I can explain why I did exactly what I did, but my question is, what’s the fucking problem?», posso spiegare cosa ho fatto realmente, ma la mia domanda è, che cazzo di problema c’è?

Il regista dice infatti di aver scelto di fare quelle cose personalmente perché il regista del film era lui e non era certo dell’effetto che avrebbe ottenuto o che gli attori si sarebbero sentiti a proprio agio. E in ogni caso, la Thurman accettò le sue richieste e si diede disponibile a girare più volte le due scene.

Qui sotto il post su Instagram di Uma Thurman

i post this clip to memorialize it’s full exposure in the nyt by Maureen Dowd. the circumstances of this event were negligent to the point of criminality. i do not believe though with malicious intent. Quentin Tarantino, was deeply regretful and remains remorseful about this sorry event, and gave me the footage years later so i could expose it and let it see the light of day, regardless of it most likely being an event for which justice will never be possible. he also did so with full knowledge it could cause him personal harm, and i am proud of him for doing the right thing and for his courage. THE COVER UP after the fact is UNFORGIVABLE. for this i hold Lawrence Bender, E. Bennett Walsh, and the notorious Harvey Weinstein solely responsible. they lied, destroyed evidence, and continue to lie about the permanent harm they caused and then chose to suppress. the cover up did have malicious intent, and shame on these three for all eternity. CAA never sent anyone to Mexico. i hope they look after other clients more respectfully if they in fact want to do the job for which they take money with any decency.

Un post condiviso da Uma Thurman (@ithurman) in data: Feb 5, 2018 at 10:15 PST

Questo, invece, il video dell'incidente sul set di Kill Bill - Vol. 2.