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Pasolini Roma

«Semplicemente la mostra che ciascuno amerebbe scoprire quando ha diciott'anni e comincia a interessarsi all'opera pletorica e al primo impatto opaca di Pier Paolo Pasolini».

Con queste parole Les Inrocks presentano Pasolini Roma, la mostra curata da Alain Bergala (ex capo redattore dei Cahiers du cinéma, critico e documentarista, insegnante a Paris III e alla FEMIS), Gianni Borgna (musicologo e saggista nonché amico e collaboratore di Pasolini) e Jordi Balló (ex direttore delle esposizioni del CCCB, saggista e insegnante all'Università Pompeu Fabra a Barcelone).

La mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione tra Cinémathèque française, CCCB di Barcellona, Palazzo delle esposizioni di Roma e Martin-Gropius-Bau di Berlino e farà tappa nelle quattro città. Dopo essere stata a Barcellona, infati, è ora ospitata dalla Cinémathèque Française di Parigi (fino al 26 gennaio), prima di passare a Roma (Palazzo delle Esposizioni, 3 marzo-8 giungno 2014) e infine a Berlino (Martin-Gropius-Bau, Berlino, 11 settembre 2014-5 gennaio 2015).

La mostra divide la vita e l'arte di Pasolini in sei tappe che ripercorrono la sua opera, i suoi incontri e i suoi viaggi fino alla tragica morte.

"Chi era Pasolini?" si chiede Jean-Baptiste Morain sempre su Les Inrocks: «Chi non ne sa nulla lo imparerà vedendo la mostra. Chi lo sa già avrà delle belle sorprese (tra cui una stanza in cui sono riuniti i sei quadri che lui preferiva). Pasolini non è morto». (c.b.)