Andrea Arnold

Cow

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Nel riflettere sul carattere soggettivo dell’esperienza e sul complesso rapporto tra mente-corpo, nel 1974 il filosofo statunitense Thomas Nagel si chiedeva Cosa si prova ad essere un pipistrello?. La risposta era che non sapremo mai cosa prova un pipistrello a essere un pipistrello, dal momento che l’aspetto soggettivo dell’esperienza non riducibile a teorie e spiegazioni scientifiche. Al massimo, diceva Nagel, possiamo comprendere come si comporta un pipistrello…

Cow di Andrea Arnold, documentario presentato a Cannes e distribuito da oggi su Mubi, nasce proprio dall’irriducibilità dell’animale e dalla volontà di conferirgli dignità attraverso l’osservazione. Come suggerito dal titolo, la regista segue la vita di una mucca da latte qualsiasi – in verità si chiama Luma ma, a differenza di quanto avviene in Gunda, Arnold non vuole offrire nessuna individualizzazione – e ciò che colpisce è la posizione ribassata della macchina da presa. Lo sguardo perde così il tradizionale orientamento gerarchico per collocarsi in uno spazio orizzontale, simmetrico, ad altezza animale: lo spettatore potrebbe essere un’altra mucca che osserva e condivide la vita della compagna.

Questo accorgimento stilistico porta a seguire da vicino Luma e conferisce ad alcune inquadrature una forza espressiva incredibile: la scena iniziale del parto, per esempio, dove un vitellino legato agli zoccoli con una corda viene estratto dall’utero materno, si trasforma da potenziale inno alla vita a metafora di un’esistenza violentata sin dall’origine. Il piccolo animale, che comparirà saltuariamente nel documentario, viene tolto subito alla madre, subisce la cauterizzazione delle corna e conduce un’esistenza speculare a quella di Luma: crescerà come mucca da latte in un circolo fatto di gravidanze pianificate-produzione di latte-parziale riposo-nuove gravidanze.

In questo percorso fatto di camera a mano e prossimità al corpo di Luma, la figura umana è fuori campo e le rare volte in cui compare è fuori fuoco, distante, aliena. Si tratta, tuttavia, di un’assenza apparente: l’uomo è il demiurgo che manovra, manipola e gestisce l’esistenza degli animali da uno spazio altro, intoccabile, e la scelta di non mostrarlo ricorda ciò che Epicuro diceva degli dei: se esistono, vivono negli intermundia, nel vuoto tra gli infiniti mondi. Ma a differenza di quanto pensava il filosofo greco, l’uomo agisce attivamente sulla vita del creato e questa azione assume le forme dello sfruttamento, della sottomissione e del dominio.

Un altro aspetto interessante del documentario è la totale trasparenza dello sguardo di Andrea Arnold, che grazie all’osservazione partecipante non cade né nella trappola dell’attivismo, né in quella dell’antropomorfizzazione (come accadeva in Gunda, per esempio). Se da un lato è utile ricordare come anche nel documentario il reale venga appositamente ricostruito dalla macchina da presa, dall’altro questa franchezza dello sguardo consente di aprire una piccola annotazione sulla soggettività animale.

Come scrive Maurizi in Antispecismo politico, «non sfruttiamo gli animali perché li consideriamo inferiori, ma li consideriamo inferiori perché li sfruttiamo» e le pratiche di dominio passano attraverso la violazione del corpo. In Cow queste forme di abuso sono registrate febbrilmente: il parto forzato, i farmaci per consentire alla mucca di riprendere il ciclo il prima possibile, la cauterizzazione delle corna e il prelievo del latte sono esempi di come l’essere animale possa essere sfruttato proprio perché docilmente sottomesso a una lunga e normalizzata serie di violenze.

Ed è così che la mucca, che spesso osserva dritta in camera, perde la propria soggettività: in una mattina qualunque, con un colpo di pistola qualunque. A noi non resta che ingraziare Luma, come si legge nella finale, per il grande servizio (!) che ci rende (!). Avanti la prossima.


 

Cow
Gran Bretagna, 2021, 94'
Titolo originale:
Cow
Regia:
Andrea Arnold
Sceneggiatura:
Andrea Arnold
Fotografia:
Magda Kowalczyk
Montaggio:
Rebecca Lloyd Jacob Schulsinger Nicolas Chaudeurgo
Musica:
Raphael Sohier, Carolina Santana, Nicolas Becker, Nikky French
Cast:
Luma
Produzione:
BBC Film Halycon Pictures Doc Society
Distribuzione:
MUBI

Questo film ci invita a guardare le mucche e ad avvicinarci a loro, a vedere sia la loro bellezza che la difficoltà della loro vita. Non in modo romantico, ma in modo reale. È il film sulla quotidianità di una mucca da latte e sul grande servizio che ci rende.

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