Scott Stewart

Il nemico è dentro di noi

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Sembra quasi che ci siano due film in uno, in questo Dark Skies. Due componenti diverse, ma talmente ben amalgamate tra loro che, in alcuni momenti, si fa quasi fatica a distinguere quando ne finisca una e ne inizi un’altra.

La prima, ovviamente, è quella dichiaratamente ed esplicitamente di genere: il tema dell’incontro ravvicinato alieno, o meglio, dell’abduction, che si tinge di connotazioni horror e thriller per far sobbalzare lo spettatore sulla sedia. E, va detto, in alcuni momenti il film di Scott Stewart ci riesce pure, grazie a un’atmosfera perennemente sospesa e al pressoché inesistente ricorso agli effetti speciali.

Nulla di nuovo, né tantomeno messo in scena con particolare personalità: Stewart guarda fin troppo esplicitamente al filone di Paranormal Activity (la sequenza delle telecamere in casa), con un occhio anche al Signs di Shyamalan, almeno per quanto concerne la visualizzazione degli alieni e il contesto “domestico” entro il quale viene confinata l’invasione. Pur non inventando nulla, comunque, riesce a rielaborare quei pochissimi elementi basilari del genere; in maniera certamente tutt’altro che rivoluzionaria, ma tutto sommato efficace.

E poi c’è l’altro Dark Skies, il secondo film. Che si lascia intravedere sin dalla sequenza in apertura, quando la macchina da presa scivola attraverso i viali tutti uguali di una cittadina americana qualsiasi: con i ragazzini che giocano all’aperto, l’erba del prato sempre ben curata, le bandiere a stelle e strisce appese sui tronchi degli alberi. C’è il nucleo famigliare dei protagonisti, intorno al quale si svolgerà poi tutto il film, alle prese con la mancanza di lavoro e la crisi economica.

Ancora una volta, il cinema americano mette in scena la disgregazione delle fondamenta della propria società, questa volta giocando sugli opposti: se è vero che il pericolo viene dall’esterno (la minaccia aliena), qui si manifesta esclusivamente all’interno, mimetizzandosi e nascondendosi alla vista per portare caos e dispersione. Un dramma famigliare, quindi, che ancora si porta appresso l’impossibilità di venire a patti con il pericolo, poiché lo si cerca fuori quando invece è una metastasi che già si è diffusa dentro.

Una discreta rielaborazione del tema, quindi, inscritto all’interno delle coordinate del genere: Stewart ci ricorda cose che già tutti conosciamo a menadito, ma la ripetizione non va sempre vista come un difetto a priori.  

Dark Skies - Oscure Presenze
Usa, , 2013, 97'
Titolo originale:
Dark Skies
Regia:
Scott Stewart
Sceneggiatura:
Scott Stewart
Fotografia:
David Boyd
Montaggio:
Peter Gvozdas
Musica:
Joseph Bishara
Cast:
Keri Russell, Dakota Goyo, J.K. Simmons, Josh Hamilton
Produzione:
Alliance Films, Blumhouse Productions
Distribuzione:
Koch Media

La vita di una normale coppia americana si trasforma in un incubo quando un'oscura presenza entra ogni notte nella loro abitazione per tormentare i figli. Isolati dai vicini di casa e dagli amici, sempre più scettici sugli avvenimenti che accadono tra le loro mura, i due coniugi sono costretti a combattere da soli per provare a salvare la propria famiglia ed uscire da quest'incubo.

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