Ivan Gergolet

L'uomo senza colpa

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Ivan Gergolet, classe 1977, già autore di cortometraggi e documentari tra cui Dancing with Maria (2014), presentato a Venezia nella Settimana Internazionale della Critica, che racconta la vita della danzatrice argentina Maria Fux, firma adesso (2022) il suo primo lungometraggio di finzione, L’uomo senza colpa, vincitore del Premio Ettore Scola per la miglior regia nella sezione ItaliaFilmFest del Bif&st. Un film che parte dal tema tragico delle morti per amianto (nella didascalia finale sono elencati i numeri:  125 milioni di persone nel mondo sono esposte all’amianto sul posto di lavoro per circa 100.000 vittime, ogni anno, delle complicazioni derivanti da questa esposizione), come aveva fatto Francesco Ghiaccio in Un posto sicuro (2015), per andare in realtà presto su altri temi, la colpa, la pena, la vendetta, ma soprattutto la menzogna e il non detto, anzi la difficoltà a dire, a dirsi. A parlare delle cose importanti, anche alle persone care.

Il prologo, in cui compaiono alcuni parenti delle reali vittime dell’amianto di Monfalcone, appartenenti all’Associazione Esposti Amianto Monfalcone, è da tragedia greca, con un’aula ad emiciclo (all’interno del Tribunale di Gorizia), un imputato, delle vittime cosparse di polvere che rimangono ferme (nell’immobilità della morte ma anche forse del rancore e del giudizio), dei magistrati che arrivano e che, si intuisce, non puniranno quell’imputato, quell’uomo che rimarrà, come recita il titolo, formalmente senza colpa. Scena virata sul giallo/ grigio della polvere e del ricordo, che si scopre essere un incubo della protagonista, Angela, che ha perso per l’amianto suo marito e sta per perdere il marito della sua amica più cara, e l’amica stessa. E ritmata da un coro sommesso, che ricorre a tratti nel film a intervallare i silenzi ed il tema musicale, sempre discreto, di Luca Ciut. Poi c’è la protagonista, ritratta in primo piano mentre dorme; e c’è l’ambientazione dai molteplici significati dell’ospedale, ripreso dall’alto, a piombo, nel movimento che lo pervade. E poi il film comincia davvero, mettendo in relazione la protagonista con il proprietario della fabbrica (nei cantieri navali di Monfalcone) in cui il marito e gli altri operai hanno lavorato per anni inalando l’amianto e subendone le conseguenze, mentre nessuno si preoccupava di proteggerli; uomo colpito da un ictus e perciò ora silenzioso, dipendente, malato a sua volta; e bisognoso di cure, che la protagonista decide di dargli. E qui la vicenda assume toni diversi, tra il filosofico e lo psicologico: che cosa ha senso fare? Aiutare, vendicarsi? Uccidere chi ha – involontariamente o meno – ucciso? Tenere conto dei figli, la propria e quello di lui, così diverso dal padre? Provare ad andare oltre, pensare di farcela da soli oppure attendere, per perdonare, che arrivino delle scuse o che si manifesti una qualche forma di consapevolezza? Il tutto complicato dal fatto che si evidenzia anche, in maniera sottile, una sorta di attrazione fisica tra i due, vittima e carnefice, perché i corpi parlano un linguaggio proprio. Per arrivare al momento – tragico – del finale, con il vero aiuto che Angela darà all’uomo. Non prima che lui abbia fatto un passo verso di lei.  

Regia lucida, scrittura importante ma anche spazio all’improvvisazione degli attori, fotografia brillante, commento musicale, si diceva, sobrio ma significativo e un lavoro attoriale notevole: di Branko Zavrsan e soprattutto di Valentina Carnelutti, che dà ad Angela sfumature ed intensità. Tra l’altro L’uomo senza colpa è la trasposizione in lungo di un cortometraggio del 2009 dell’autore, Polvere, che aveva come protagonista maschile il padre di Carnelutti, il compianto Francesco. 


     

L'uomo senza colpa
Italia, 2022, 112'
Titolo originale:
id.
Regia:
Ivan Gergolet
Sceneggiatura:
Ivan Gergolet
Fotografia:
Debora Vrizzi
Montaggio:
Natalie Cristiani
Musica:
Luca Ciut
Cast:
Valentina Carnelutti, Giusi Merli, Livia Rossi, Branko Zavrsan, Rossana Mortara, Paolo Rossi, Alessandro Bandini, Enrico Elia Inserra
Produzione:
Propeler Film, Staragara, Transmedia
Distribuzione:
Slingshot Films

Angela fa parte del personale di un ospedale di Trieste dove è ricoverato in terapia intensiva l'ex datore di lavoro del marito, morto per esposizione all'impianto...

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