Alex Kurtzman

La mummia

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Quando la principessa Ahmanet stringe il patto scellerato con dio Seth che poi la farà diventare la mummia del titolo di questo primo film del neonato Dark Universe, le sue iridi si sdoppiano: indice di due visioni del mondo che arrivano a coesistere. Stessa cosa, dopo un’analoga possessione, accadrà a un altro personaggio alla fine del film. E poi, non è un mistero per nessuno, c’è il dottor Jekyll di Russell Crowe: e dove c’è Jekyll, lo sappiamo tutti, c’è Hyde. Non dovrebbe stupire troppo, allora, che il film di Alex Kurtzman sia scisso in due, in maniera netta e sensibile; che abbia due personalità che, piuttosto che sovrapporsi, sono alternative l’una all’altra.

Perché, senza considerare un incipit ininfluente e non particolarmente bello (utile più che altro a regalare screen time senza troppo trucco prostetico a Sofia Boutella), c’è La mummia della prima metà del film, e c’è quella della seconda. Con l’incontro tra il protagonista Tom Cruise e il Jekyll di Crowe a fare non a caso da spartiacque.

Prima di quel momento, prima dell’arrivo a Londra dei personaggi, quello di Kurtzman è un film quasi divertente: perché davvero dà l’illusione di ripescare lo spirito dei classici horror Universal, perché nonostante lo sfoggio di effetti speciali e di un divo di serie A come Cruise, l’aria che si respira è ancora quella del B-Movie. E di un B-Movie, soprattutto, che all’horror più blando affianca una leggerezza quasi comica: il Nick Morton di Cruise assomiglia tantissimo al Dirk Pitt di Matthew McConaughey in Sahara, lo sfortunato e sottovalutato film d’avventura del 2005 che tentava un’operazione molto simile a quella di La mummia, guardando a Indiana Jones e all’idea di fondere l’ironia e l’azione.

Nick Morton è una faccia da schiaffi, una avventuriero cialtrone che sta sotto le armi in Iraq solo per mettere le mani su artefatti archeologici da rivendere al mercato nero; un seduttore impunito che non esita a portarsi a letto Annabelle Wallis per rubarle informazioni, e poi, in un irresistibile effetto domino, arrivare a sprigionare tutti gli avvenimenti del film. E Nick ha una spalla, inevitabilmente comica, proprio come Dirk: lì era Steve Zahn, qui il Jake Johnson di New Girl, che poi sarà per Cruise quello che Griffin Dunne era per David Naughton in Un lupo mannaro americano a Londra. Capito, insomma, il tono?

La mummia, fino a un certo punto, fino a quel punto, gioca con la leggerezza, e diverte. E anche le primissime azioni della creatura, nei pressi di una chiesa di campagna nei pressi di Dover, sono tutto sommato ben congegnate. Poi entra in scena il personaggio di Crowe (cosa di per sé non sbagliata) e il film rientra nella dimensione imposta dallo Studio: Crowe è la porta d’ingresso nel Dark Universe, il trait d’union coi film a venire che riesumeranno al cinema classici di una volta come Il mostro della laguna nera, La moglie di Frankenstein, L’uomo invisibile e quello lupo

Per Kurtzmann è un richiamo all’ordine, l’ingresso in forme più canoniche e consuete di blockbuster hollywoodiano. Ecco allora i soliti spiegoni, l’ironia messa al bando, la fotografia che si fa cupa come da ordinanza, e il copione – già di per sé non esattamente opera di Paddy Chayefsky – che si sfalda sotto la tracotanza corrosiva dell’azione fine a sé stessa e della CGI più dozzinale e tracotante.

Del film visto fino a quel momento non resta traccia. Ogni piccola irriverenza viene punita, rimessa in riga, omologata allo stile industriale dal quale non si può più derogare, pena l’ostracismo del Sistema. Perfino nei personaggi posseduti da Seth rimane solo un barlume della personalità precedente.

Quando è il sistema hollywoodiano a possedere, quando l’ansia di serialità porta a non chiudere una storia nemmeno per sbaglio, quando a colpire è la mancanza di fantasia di produttori che non sanno più a quale universo narrativo pre-esistente appigliarsi, allora si è fregati per davvero.

La mummia
Usa, 2017, 107'
Titolo originale:
The Mummy
Regia:
Alex Kurtzman
Sceneggiatura:
Christopher McQuarrie, Jon Spaihts
Fotografia:
Ben Seresin
Montaggio:
Gina Hirsch, Paul Hirsch
Musica:
Brian Tyler
Cast:
Annabelle Wallis, Courtney B. Vance, Jake Johnson, James Arama, Marwan Kenzari, Matthew Wilkas, Russell Crowe, Simon Atherton, Sofia Boutella, Sohm Kapila, Sohm Kapila, Stephen Thompson, Tom Cruise
Produzione:
Sean Daniel Company, Secret Hideout, Universal Pictures
Distribuzione:
Universal Pictures

Un ex soldato delle forze speciali e una scienziata alle prese con una mummia che torna a vivere.

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