Dominik Moll

La notte del 12

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La notte del 12 è un film che nasce come un poliziesco e nel corso del racconto cambia poco alla volta forma. Il ritmo sostenuto della prima parte viene abbandonato per lasciare spazio a momenti di vita quotidiana inedita. In una trama che ruota attorno alla ricerca del colpevole per l’orribile omicidio di una ragazza, iniziano due indagini, che corrono parallele per tutta la durata del film. La prima è quella che riguarda il caso in sé, è la spina dorsale del film; la seconda, invece, nascosta nelle ambientazioni e nei silenzi, è quella che intraprende il regista, sondando l’animo dei suoi personaggi, facendone emergere le contraddizioni e i dubbi e dando poco alla volta al suo film le tinte di un noir atipico.

Nei due personaggi principali, Yohan e Marceau, emerge la relazione contraddittoria tra questi due generi. Da un lato un uomo freddo ed ermetico (interpretato dal bravo Bastien Bouillon), al tempo compassionevole e cinico, devoto alle regole e alla totale organizzazione, chiuso nel suo velodromo mentale, ripetitivo fino all’ossessione, in cerca di una irraggiungibile perfezione; Yohan cerca in tutti i modi di risolvere il caso, fin quando un nuovo personaggio che giunge nel distretto di polizia gli fa cambiare punto di vista. Dall’altro lato c’è Marceau, (un malinconico Bouli Lanners), istintivo e sensibile: un poliziotto che avrebbe voluto diventare professore di francese per trasmettere la passione che alberga in lui e che non riesce ad esprimere nel suo lavoro.

È attraverso il tormento di Marceau che Dominik Moll, a partire dal caso di cronaca, sottolinea soprattutto la dimensione umanista (e femminista) del racconto. Ciascuno degli indiziati ha avuto legami intimi con la vittima Clara, ma nessuno sembra capace di analizzarne la figura, vista dagli indiziati con brutale superficialità, come un oggetto sessuale. La stessa superficialità, vagamente misogina, attanaglia anche i ragionamenti dei poliziotti e i loro tentativi di risalire al colpevole. Un uomo ha ucciso Clara, e degli uomini indagano sulla sua morte: accomunati dalla stessa natura, indiziati e poliziotti finiscono per farsi un’idea sbagliata di Clara, per porsi domande sbagliate sulla sua vita e dunque non ottenere le risposte che cercano. Se non fosse per la migliore amica di Clara, lo spettatore avrebbe la sensazione di non accedere a nulla di veramente autentico della vittima.

In La notte del 12 sono i personaggi femminili a dare forza al racconto, anche quando minori o passeggeri (come la della madre di Clara, interpretata da Charline Paul, presente in una singola scena). Del resto è Nadia (interpretata da una ispirata e mai sopra le righe Mouna Soualem), un nuovo personaggio che giunge dopo l’uscita di scena di Marceau, a donare uno sguardo diverso ai colleghi e a permettere al protagonista di abbandonare il suo cinismo ed esplorare nuovi orizzonti, imparando ad apprezzare i punti fragili e sensibili di chi gli sta intorno.


 

La notte del 12
Francia, 2022, 115'
Titolo originale:
La Nuit du 12
Regia:
Dominik Moll
Sceneggiatura:
Dominik Moll, Gilles Marchand
Fotografia:
Patrick Ghiringhelli
Montaggio:
Laurent Rouan
Musica:
Olivier Marguerit
Cast:
Bastien Bouillon, Bouli Lanners, Anouk Grinberg, Théo Cholbi, Johann Dionnet, Mouna Soualem, Lula Cotton Frapier
Produzione:
Haut et Court
Distribuzione:
Teodora Film

Da poco arrivato a capo della polizia giudiziaria di Grenoble, Yohan deve confrontarsi con un terribile omicidio. C’è chi dice che ogni investigatore abbia un crimine che lo ossessiona e per Yohan quel caso diventa l’uccisione della giovane Clara. Insieme al collega Marceau porterà avanti le indagini su tutti i conoscenti della ragazza, svelando i molti segreti di una provincia all'apparenza tranquilla ma realizzando infine che ogni uomo è un potenziale colpevole...

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