Cédric Jimenez

November - I cinque giorni dopo il Bataclan

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Questo film è un film sperimentale. Perciò audace. Perché di una tragedia che per un Paese, un popolo, un sentire, è un nervo ancora, sempre e probabilmente in eterno scoperto guarda non la tragedia in sé, bensì la sua spazializzazione. Sull'importanza e sulle implicazioni delle stragi terroristiche avvenute in Francia il 13 novembre 2015 rimando all'articolo firmato da Roberto Manassero per Film Tv N.16 del 18/4/2023 dal titolo Cinque giorni di paura, in occasione anche dell'uscita in libreria di V13 di Emmanuel Carrère.

Per Cédric Jimenez, che è un cineasta d'azione, e dunque di luoghi, di geografie, di coordinate, i fatti sono l'occasione per il tentativo di geolocalizzare il caos, la tensione, la paura. Rispetto a French Connection (2014) e a BAC Nord (2020), il regista modifica l'applicazione del genere: vengono meno i corpi, mentre della realtà resta l'impressione, la sua intangibilità. L'indagine dell'antiterrorismo è un fallimento e insieme un'epifania, una determinazione conclusiva. Come in Zero Dark Thirty. I responsabili sono infine individuati e tolti di mezzo, e cosa resta? Il nuovo volto di un mondo egemone senza misure, senza peso specifico, senza credibilità mappale.

Tutto è evanescente. Tutto, malgrado i nomi delle strade e dei locali, dei quartieri e degli arrondissement, malgrado i titoli e le notizie e i luoghi e le case e gli edifici anonimi, malgrado gli ordini e le intercettazioni e gli appostamenti, tutto evapora. Come in Blackhat. Ogni cosa è fantasma, compresa la persona. Anche le vittime. La Francia a conti conclusi si rilancia ma a costo della propria risolutezza identitaria. Cioè delle proprie generalità spaziali. Tutto è come prima, come sempre, come è sempre stato, ma niente è (più) come prima (lo dice bene Alain Guiraudie in L'innamorato, l'arabo e la passeggiatrice, tra le altre cose). Jimenez fa in modo mirabile ciò che un tempo osavano fare Frankenheimer (Black Sunday) e Friedkin (Vivere e morire a Los Angeles), che Ladj Ly ha provato a fare – fallendo per metà – con I miserabili e che oggi nel poliziesco sembra desueto, fuori moda, poco appassionante, poco contemporaneo: trasforma la fisicità in inconsistenza e la polifonia geopolitica in immaterialità. Una cosa che Michael Mann, diciamo da Collateral in poi, ha sfidato esplicitamente nell'illusione di riconquistare la confidenza nella “corporeità” dell'uomo, nel suo essere un corpo fisico con un “peso” e non semplicemente un'immagine tra immagini, uno spettro, un'apparenza. Il cinema d'azione parcellizzato alla Michael Bay o John Wick appartiene a un altro multiverso: questo di Jimenez non è un film d'azione, è un poliziesco via via depotenziato di qualunque consistenza fino quasi all'astrazione. Non ci sono più persone, non c'è il loro privato, non ci sono più luoghi: il reale sfugge e svanisce, come Charnier nel finale di Il braccio violento della legge.

Appunto, sperimentale. Come Harun Farocki in moduli polizieschi mainstream. L'idea di spazio di November – I cinque giorni dopo il Bataclan non è dissimile da quella di The Plains di David Easteal: è il massimo complimento che posso fare a questo film empirico ed estremamente pertinente.


 

November - I cinque giorni dopo il Bataclan
Francia, 2022, 106'
Titolo originale:
Novembre
Regia:
Cédric Jimenez
Sceneggiatura:
Olivier Demangel, Cédric Jimenez, LB, Thibault Roux, Cyrille Lopez, Jeanne Herry
Fotografia:
Nicolas Loir
Musica:
Guillaume Roussel
Cast:
Jean Dujardin, Anaïs Demoustier, Sandrine Kiberlain, Jérémie Renier, Lyna Khoudri, Cédric Kahn, Sofian Khammes, Sami Outalbali, Stéphane Bak
Produzione:
Récifilms, Chi-Fou-Mi Productions, StudioCanal, France 2 Cinéma, Umedia
Distribuzione:
Adler Entertainment

Nel novembre 2015, Parigi viene colpita da una serie di attacchi mortali e sconvolgenti. La divisione antiterrorismo della polizia francese, guidata da Heloise e il suo comandante Fred, si trova ad affrontare un livello di pressione senza precedenti: in una corsa contro il tempo, dovranno trovare gli autori degli attacchi il più rapidamente possibile prima che possano colpire di nuovo, viaggiando attraverso l'Europa e oltre.

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