CINEFORUM / 3NS

Sarà una risata…

 

 

 

Pier Paolo Pasolini, la sua poetica e il suo cinema evocati da Roberto Escobar (collaboratore “storico” della rivista e graditissimo ritorno) e Alessandro Uccelli, cinque film nuovi tra schermi e streaming, più uno (France di Bruno Dumont) che offre lo spunto ad alcune considerazioni (di Manassero-Causo-Sangiorgio) sullo stato dell’immaginario contemporaneo, cui ci piacerebbe si aggiungessero altre voci nei prossimi numeri. E poi (quasi) tutto Bogdanovich, nell’inserto colore, e Hercule Poirot tra Christie e Branagh, le rubriche degli impagabili Amelio e De Marinis, la Berlinale in presenza. E, in seconda di copertina, il lancio della campagna “Sostieni Cineforum”, attraverso la quale ci auguriamo di poter migliorare il nostro giornale e il sito cineforum.it.

Ma questo editoriale è dedicato a una signora che, se non fu una star, fu certamente un’icona: Sally Kellerman, scomparsa a 84 anni il 24 febbraio scorso. Il giorno in cui il maggiore Margaret Houlihan scese dall’elicottero dell’esercito Usa scoprendo gambe chilometriche con reggicalze, e quello in cui si rivelò nuda sotto la doccia per uno scherzo pessimo dei suoi commilitoni (maschi e femmine), e quando poi si arrese all’inguaribile voglia di vita (e di sesso, cibo, amicizia, Martini con l’oliva) di tutto l’ospedale militare da campo stanziato in Corea, trasformandosi in un’entusiastica cheerleader, ecco quel giorno “Hot Lips” Houlihan divenne il volto e il corpo (insieme a quelli intabarrati nell’eskimo di Elliott Gould, Donald Sutherland e Tom Skerritt) dell’antimilitarismo più schietto, vitale e trasgressivo. Quello di “una risata vi seppellirà”. Grande “Bollore” Houlihan e grande Robert Altman, che con M.A.S.H. ci fece sentire il sangue e i mostri di qualsiasi guerra senza mai mostrare un combattimento, rivelò il vuoto “cosmico” che ne deriva attraverso le risate isteriche che i suoi non-combattenti suscitavano. So long, “Bollore”!