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Twin Peaks Box Set

Il ritorno di Twin Peaks è stato senza dubbio l’evento cinematografico (non solo televisivo!) del 2017: 18 episodi diretti da David Lynch e scritti dallo stesso regista con Mark Frost, entrambi creatori della serie che nel 1992 rivoluzionò la storia della tv.

 

Ora, grazie a Universal Pictures Home Entertainment Italia è uscito in DVD e Bluray un cofanetto contenente, oltre a tutti gli episodi della serie, anche una notevole quantità di extra (€ 26,99).

 

Gli episodi sono contenuti nei primi 7 dischi del box, mentre i contenuti speciali sono sparsi nei dischi 1, 2 e 7. Il disco finale, il n. 8, è invece interamente dedicato ai dieci documentari che raccontano il set e la lavorazione dell’opera.

 

Il nostro interesse resta soprattutto per l’opera filmica nella sua complessità, ma ammettiamo che non è male usufruire di contenuti di tale portata, che arrivano a otto ore di materiale. E se si è collezionisti si può anche avere il box con la doppia copertina che si apre esattamente a metà del volto di Kyle MacLachlan, mostrando la duplice versione dell’agente Dale Cooper e del suo Doppelganger.

 

Tra le cose migliori, sicuramente, il documentario Un sogno meraviglioso: una settimana a Twin Peaks, dedicato al lavoro sul set e al ritorno del cast nelle location delle due precedenti stagioni della serie, e soprattutto Dietro il sipario rosso, in cui si osservano le riprese della celeberrima “stanza rossa” che definisce forse più di ogni altra immagine il cinema di Lynch e ha forgiato l’immaginario dei suoi spettatori. E non manca una lunga conversazione tra gli autori e David Lindelof, il creatore di Lost e The Leftovers, registrata al Comic-Con di San Diego lo scorso anno. 

 

La vera chicca è comunque contenuta nell’ultimo disco, il numero 8, con la raccolta di ben dieci cortometraggi riuniti sotto il titolo Impressioni: un viaggio dietro le quinte di Twin Peaks. Diretti da Jason S., documentarista amico di Lynch, i brevi film mostrano sostanzialmente i dietro le quinte della lavorazione (casting, riprese, Lynch che dirige se stesso, la costruzione della Loggia nera), con un tono che, nel momento in cui osserva il genio di Lynch al lavoro, cerca di ritrovare la medesima vena surreale e quasi comica della serie.

 

Finita la visione degli extra, comunque, la cosa che conta veramente è il ritorno alla serie e alla possibilità di poter usufruire di un Bluray dalla definizione nitida. Ai suoi episodi più folgoranti (il numero 8, la cui potenza visiva è esaltata dal proprio dalla possibilità di lavorare tra l'alta definizione delle riprese in digitale e la qualità di un Bluray in grado di reggere i dettagli nel nero e di tutti i colori delle fantasmagorie visive di Lynch) e, in generale, all’idea complessiva della serie, che ha travalicato il confine ormai labile e forse inutile fra produzione televisiva e cinematografica.

 

Come ha scritto Luca Malavasi, il terzo Twin Peaks «non si sa bene dove metterlo». Soprattutto, nella sua assoluta originalità e imprevedibilità, grazie a quella modernità che ha saputo inventare, portando la produzione televisiva ad avviare nei primi anni Duemila quella rivoluzione della serialità di cui ancora oggi vediamo i frutti, «questo Twin Peaks non è “uscito” quest’anno, ma è durato 26 anni; è sempre stato lì, anno dopo anno, e nel 2017 si è finalmente materializzato, prendendo corpo e vita in 18 puntate (poteva essere qualsiasi altra forma). Compimento provvisorio del tempo lungo e sempre aperto di un’attesa fedele e di una relazione d’amore. Di un ritorno duplice, al tempo stesso, contemporaneamente, in avanti e all’indietro, a sfidare, prima di tutto, le date e la cronologia».

 

L’idea di possedere finalmente tutta la terza serie (infinitamente superiore, ammettiamolo, delle prime due, e in particolare della seconda) non ha che perpetrare l’idae di una serie che non finirà mai, e che continuerà a proiettare l’ombra sinistra dei suoi misteri.