Haider Rashid

Europa

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Il regista e produttore italiano di origine irachena Haider Rashid, dopo il film di finzione Sta per piovere (2013), su un giovane italiano di origine algerina minacciato di espulsione, e il documentario No Borders (2016), sui centri di accoglienza per migranti autogestiti a Roma e a Ventimiglia, con Europa sperimenta un cinema “immersivo”, sulla linea de Il figlio di Saul (2015) di László Nemes, dove lo sguardo della mdp aderisce al corpo di un uomo precipitato in una tragedia, di cui vengono mostrate le vivide reazioni emotive e fisiche, e soprattutto la paura, indotta dalla sua solitudine e vulnerabilità. L’esistenza di Kamal si riduce alla fuga e quindi alla lotta forsennata e violenta per la sopravvivenza lungo la rotta balcanica.

Scritto con Sonia Giannetto, alimentato anche dai racconti del viaggio del padre di Rashid nel 1978, per abbandonare l’Iraq di Saddam Hussein attraverso la Bulgaria, e basato anche su testimonianze raccolte di prima mano sempre in Bulgaria, Europa è un film quasi muto, dove dominano esclusivamente i suoni organici della natura, degli alberi, degli animali e dell’acqua. Lo spazio naturale in cui si svolge perlopiù l’azione è falsamente rassicurante: un bosco con ruscelli e una vegetazione rigogliosa e selvaggia (le riprese si sono svolte ad Alpe della Luna, in provincia di Arezzo, simulando l’ambientazione nella foresta bulgara di Strandhza).

È la dimensione di una libertà sognata, di una diversa condizione di vita, cui allude anche la maglietta rossa da calciatore indossata dal giovane protagonista. Fra le sue mani, si intravedono anche dei documenti, dei numeri di telefono gelosamente custoditi in un passaporto che per Kamal è l’unica garanzia di possibili contatti e aiuti in una terra straniera. Quando il ragazzo trova il cadavere di un altro migrante, non ha neanche la possibilità di seppellirlo ma soltanto di prendergli le scarpe che tanto non gli serviranno più, in una dinamica che ricorda quelle atroci dei lager. Nell’acqua del ruscello, poco dopo avere trovato il cadavere, Kamal si trova costretto a uccidere per la prima volta un uomo, uno dei “cacciatori di migranti” e il film diviene così anche un racconto iniziatico, dove un giovane vive una drammatica esperienza della paura della morte e anche di come infliggerla, suo malgrado, ai propri persecutori.


 

Europa
Italia, 2021, 90'
Titolo originale:
Europa
Regia:
Haider Rashid
Sceneggiatura:
Haider Rashid, Sonia Giannetto
Fotografia:
Jacopo Caramella
Montaggio:
Haider Rashid
Musica:
Tom Donald
Cast:
Adam Ali, Svetlana Yancheva, Pietro Ciciriello, Gassid Mohammed, Mohamed Zouaoui, Erfan Rashid
Produzione:
Radical Plans
Distribuzione:
I Wonder Pictures

Un gruppo di migranti irakeni, nella notte, al confine fra Turchia e Bulgaria, viene brutalmente arrestato dalla polizia bulgara. Un ragazzo, Kamal, riesce a fuggire nelle foreste circostanti ma si accorge presto di essere inseguito da uomini armati che non esitano ad ammazzare come un cane un suo coetaneo: sono i cacciatori di migranti che, in combutta con la polizia corrotta locale, battono i boschi di confine per uccidere e derubare i disperati come Kamal. Per tre giorni e tre notti il giovane lotta per sopravvivere.

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