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Convegno Studi - Bergamo e Brescia, le città illuminate dal cinema

Il 34° Convegno studi “Vedere e Studiare Cinema” organizzato da FIC – Federazione Italiana Cineforum e promosso nell’ambito dell’annuale Consiglio Federale, quest’anno alla sua 71^ edizione, si svolgerà a Bergamo in Sala Galmozzi (Via Tasso 4) e presso l’Auditorium di Piazza della Libertà a partire dal pomeriggio di venerdì 29 settembre e per tutta la giornata di sabato 30. Il convegno è parte del progetto Cinema al cuore per l’anno della Capitale Italiana della Cultura ed è un omaggio a Bergamo e Brescia viste nel loro rapporto con il cinema, anzi, illuminate dal cinema: il loro “saper fare” nel settore audiovisivo, i luoghi utilizzati come set, i protagonisti (registi e attori), le produzioni indipendenti locali.

Bergamo e Brescia, le città illuminate dal cinema, questo il titolo del convegno, è una ricognizione tra le due città capoluogo e i rispettivi territori nel cinema italiano dagli anni ’40 del Novecento a oggi; due città e due territori che, tra produzioni italiane e internazionali, hanno saputo ricavarsi uno spazio sia nell’immaginario più strettamente cinefilo che in quello più dichiaratamente popolare. Non mancherà poi l’analisi di un altro aspetto importante della suddetta presenza, costituito dall’affermazione negli ultimi decenni di alcuni attori – bergamaschi in particolare – tra grande e piccolo schermo nonché in ambito teatrale. A chiudere: uno sguardo sul presente, sull’attività di produzioni indipendenti che lavorano con passione e capacità nella realtà bresciana e bergamasca tra ricerca, documentario e fiction.

Gli interventi si terranno in Sala Galmozzi a partire dalle ore 15.30 di venerdì 29 settembre e proseguiranno nella giornata di sabato 30 a partire dalle ore 10.30 fino alle ore 18.30 circa. A corredo del convegno: la proiezione di Colpire al cuore (1983) di Gianni Amelio, alle ore 21.00 di venerdì 29 all’Auditorium di Piazza della Libertà e la presentazione del numero speciale monografico extra di Cineforum Rivista, alle ore 12.00 di sabato 30 settembre in Sala Galmozzi. Il numero speciale, interamente dedicato a Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, riprende gli argomenti del convegno, ampliandoli però con l’aggiunta di ulteriori sezioni: una dedicata ai registi bergamaschi e bresciani che – ciascuno con le sue specificità stilistiche e con differente continuità – hanno trovato ispirazione nei luoghi della loro origine/formazione; un’altra costituita da quattro interviste agli attori bergamaschi più noti in questo momento, Alessio Boni, Maurizio Donadoni, Giorgio Marchesi e Giorgio Pasotti; infine, una sezione in cui il tema delle location viene approfondito con l’analisi storico/critica di sequenze provenienti da film d’autore italiani e stranieri.

Il convegno e il numero speciale di Cineforum Rivista sono a cura di Adriano Piccardi.

Il programma:

Ingresso libero, senza prenotazione

 

Venerdì 29 settembre

Sala Galmozzi, via Tasso, 4 – Bergamo (dalle ore 15.30)

 

Un secolo (breve) di set bresciani di Enrico Danesi

Brescia e il cinema: il fermento degli albori cinematografici e la sostanziale disattenzione dell’industria cinematografica verso la città e la sua provincia quali location, fino ad arrivare agli anni ’70, che rappresentano di fatto un’occasione mancata. Quindi, gli autori bresciani e l’assoluta non ascrivibilità a Brescia di autori/sceneggiatori talvolta associati ad essa (Luigi Comencini, Agenore Incrocci, Mario Camerini). Un’attenzione rivolta alla particolarità del Lago di Garda, per concludere con gli anni Duemila, che finalmente lasciano intravedere un lieve cambio di prospettiva.

 

Giorgio Pasotti: un corpo tra grande e piccolo schermo di Caterina Rossi

Bergamasco, classe 1973 e con trent’anni di carriera alle spalle. Dagli esordi internazionali come attore/artista marziale, ad “attor giovane” e volto quotidiano nel cinema italiano degli anni ‘90 e nella fiction nei Duemila. L’approdo su grande schermo di Giorgio Pasotti avviene come corpo atletico nel cinema d’azione in seguito a un periodo di studio in Cina, ma è con I piccoli maestri di Daniele Luchetti (1998) che l’attore trova un nuovo spazio espressivo. Volto nei primi film di Gabriele Muccino, con l’interpretazione ne L’ultimo bacio (2000) si avvia verso una carriera duttile, che coniugherà cinema, televisione e teatro. Attraverso un percorso analitico, si propone una riflessione sull’evoluzione dell’attorialità di Giorgio Pasotti, entro il contesto degli interpreti italiani della sua generazione, tra grande e piccolo schermo.

 

Piccolo aperitivo (ore 18.30)

 

Colpire al cuore di Gianni Amelio (Italia, 1983, 105’, col.)

Auditorium di Piazza Libertà – Bergamo ore 21

Emilio è un giovane studioso e introverso. Suo padre Dario è un brillante professore universitario che intrattiene rapporti stretti con un gruppo di ex studenti, in particolare con Sandro Ferrari. Quando quest’ultimo muore in uno scontro con la polizia, Emilio sospetta che il padre sia coinvolto in attività terroristiche. Il rapporto fra i due comincia a deteriorarsi. Emilio prende a seguire il padre, a osservarne i movimenti, a scattare foto, e rilascia infine una dichiarazione alla polizia che porta Dario all’arresto.

"La storia essenziale di Colpire al cuore si sarebbe potuta svolgere in qualsiasi altro contesto storico occasionale (e Amelio l’ha dimostrato con Così ridevano che, nella sua filmografia, mi sembra il “film gemello” di Colpire al cuore). Il conflitto genitori e figli, norma e innovazione, non è appalto esclusivo della generazione “sessantottina”, anche se a ognuno di noi resta nel cuore l’idea di aver tentato più di altri di materializzare l’utopia. E forse resta anche un sotterraneo, inespresso senso di colpa per il vuoto lasciato alle generazioni successive. «Non ce ne sono più, di cause buone, coraggiose…»; ma questa era la grande mancanza lamentata da Jimmy Porter già negli anni 50 in Ricorda con rabbia di Osborne. Dopo, la naturale ribellione a padri e fratelli maggiori è dovuta passare inevitabilmente per il ristabilimento dell’ordine, il ripristino di valori negati o, tragicamente, per l’autoannientamento. In questo senso, Colpire al cuore è un film di lancinante attualità politica, quasi l’autore, spostando il punto di vista del padre al figlio, avesse intuito e anticipato la deriva psicologica verso la quale un’intera società, la nostra, si sta muovendo."

(Emanuela Martini)

 

Sabato 30 settembre

Sala Galmozzi, via Tasso, 4 – Bergamo (dalle ore 10.30)

Bergamo al cinema: Città Alta sul grande schermo di Lorenzo Donghi e Sebastiano Pacchiarotti

Nel corso dei decenni, Bergamo è stata in più occasioni scelta come location di numerosi lungometraggi, che ne hanno visto mettere in risalto in particolare i suoi luoghi più suggestivi e caratteristici. È soprattutto dal Dopoguerra che la città ha assunto questa particolare qualità cinematografica, con produzioni anche radicalmente diverse tra loro che hanno spaziato dal dramma storico alla commedia all’italiana, dal giallo a tinte fosche all’horror sovrannaturale. L’intervento, prendendo in considerazione un ampio corpus di produzioni sia nazionali che estere in un arco temporale che va dalla seconda metà degli anni ‘40 a oggi, intende offrire una panoramica sulla rappresentazione filmica di Bergamo – in particolare di Città Alta, la sua parte cinematograficamente forse più rilevante – focalizzandosi su come gli stessi luoghi siano stati, di volta in volta, interpretati secondo differenti letture, che ne hanno evidenziato le peculiarità storiche, architettoniche, socioculturali, quando non simboliche.

 

Presentazione numero speciale monografico Cineforum rivista BGBS2023 (ore 12)

 

Light break (ore 13.30)

 

Entre les murs. Storie di cinema indipendente nella Bergamo di oggi di Lorenzo Rossi (ore 15.30)

Esiste un cinema indipendente a Bergamo? Anche se non è facile riuscire a mappare un fenomeno tanto discontinuo e sfumato come quello delle produzioni indipendenti – e nonostante l’ingombrante vicinanza con Milano e l’affollato panorama produttivo lombardo – di esperienze attive in questo campo nella città e provincia orobica ce ne sono diverse e tutte a loro modo peculiari. Negli ultimi anni infatti alcune realtà produttive hanno arricchito e reso variegata l’offerta cinematografica della bergamasca molto più che in passato. Un fatto che dimostra come la scelta di fare cinema in modo indipendente sia soprattutto sintomo della capacità di adattarsi ai cambiamenti e alle dinamiche sempre più complesse e alle nuove forme linguistiche del cinema contemporaneo. Questo intervento ha l’obiettivo di rintracciare le esperienze di cinema indipendente attive a Bergamo e provincia non tanto per fornirne una mappatura o ricognizione, ma per osservare come esse si posizionano nella tradizione e nella memoria della città e come – ognuna a modo suo – sappiano usare il proprio linguaggio (fatto di generi e stili differenti) per raccontare un territorio tanto ricco di arte, cultura e storia.

 

Riqualificare la periferia dell’impero: poesia e tenacia delle produzioni indipendenti bresciane di Paolo Fossati

Brescia esprime un genius loci cinematografico grazie al tenace lavoro di una serie di professionisti del territorio. Un impegno che ha trovato il respiro del lungometraggio per merito di Franco Piavoli, classe 1933, il maestro de Il pianeta azzurro (1981), anima della Zefiro Film con il figlio Mario, anch’egli regista. Paladino dell’indipendenza è Silvano Agosti, che nella provincia d’origine ha ambientato opere come Uova di garofano (1991) e si è fatto testimone della Storia con Brescia 1974. Strage di innocenti (1994). Pilastro produttivo è Albatrosfilm, fondata nel 1986, attiva su una cinquantina di progetti audiovisivi all’anno e che esprime piglio cinematografico in opere come 2 mesi Brescia 2020 di Ale Milini e Nicola Lucini. Ci sono poi il veterano Marco Preti, pluripremiato documentarista alla guida di Coral Climb Production, fondata nel 1985 e, dal 2011, la dinamica 5e6, con in scuderia Elia Moutamid (TalienKufid e il recente Maka), Andrea Grasselli e Suranga Katugampala.

 

Piccolo aperitivo (ore 18.30)

 

Domenica 1°ottobre

Sala Galmozzi, via Tasso, 4 – Bergamo (ore 10.30)

Consiglio Federale FIC e votazioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo FIC (triennio 2024-2026)

(incontro riservato ai delegati dei circoli)

intervengono: Adriano Piccardi (Presidente), Enrico Zaninetti (Tesoriere), Daniela Vincenzi (Segretario), Barbara Rossi e Sergio Grega (Vicepresidenti)