Francis Lee

Ammonite - Sopra un'onda del mare

film review top image

Si apre e si chiude in un museo di storia naturale, Ammonite (da qualche giorno disponibile sulle piattaforme on demand), secondo film del regista britannico Francis Lee dopo La terra di Dio del 2017Una cornice narrativa in mezzo a reperti archeologici che si collega inequivocabilmente al tema cardine di questa pellicola, ma che allo stesso tempo diviene anche involontaria dichiarazione d’intenti di un lungometraggio fossilizzato, che porta avanti riflessioni programmatiche già viste e prive di veri guizzi degni di questo nome.

Ambientato nell’Inghilterra del 1840, in un momento in cui l’alta società britannica ha perso interesse verso la sua professione, la paleontologa Mary Anning gestisce un piccolo negozio in cui vende fossili a ricchi turisti per mantenere se stessa e la madre malata. Un giorno bussa alla sua porta un geologo, che finirà per affidare alle cure di Mary sua moglie Charlotte. Col passare del tempo le due donne si avvicineranno fino a trasformare il loro legame in una relazione segnata da tormenti e grande passione.

Fu una figura davvero importante, Mary Anning, paleontologa capace di ritrovamenti fondamentali (tra cui i primi scheletri completi di ittiosauro e plesiosauro) che modificarono il pensiero scientifico relativo alla storia del nostro pianeta. Della sua relazione con la geologa Charlotte Murchinson non esiste alcuna evidenza, tanto che sul film sono piombate numerose critiche inerenti alla sua effettiva attendibilità storica.

Il soggetto di partenza appare così ancor di più un pretesto per la sceneggiatura dello stesso Francis Lee che dà vita a una storia d’amore troppo calcolata per emozionare come vorrebbe, nonostante la buona messinscena complessiva e le belle riprese che ritraggono le protagoniste immerse nell’ambiente che le circonda.

Il percorso delle due donne è simile: entrambe sono vittime di un trauma individuale (professionale una, famigliare l’altra), si sentono sole e desiderose di avere accanto un (nuovo) affetto, che una volta visto nascere cambierà gradualmente il loro modo di relazionarsi. Può venire in mente il recente La nave sepolta di Simon Stone, per i “collegamenti archeologici” con il passato della Gran Bretagna, ma il modello di riferimento ampiamente ripreso in lungo e in largo sembra essere il bellissimo Ritratto della giovane in fiamme di Céline Sciamma, che risultava paradossalmente più credibile seppur non ispirato a una storia vera. Nonostante alcune notevoli inquadrature dal sapore pittorico con pose da tableau vivant, in Ammonite non troviamo però altri elementi per poterlo paragonare (quantomeno positivamente) alla pellicola di Céline Sciamma, che vanta una forza narrativa e stilistica decisamente superiore. 

Se il film di Francis Lee riesce a galleggiare è grazie alla prova delle due attrici protagoniste, Kate Winslet e  Saoirse Ronan, entrambe perfettamente in parte e capaci di trasmettere con sincerità le emozioni dei rispettivi personaggi. Notevole lo sguardo tra le due nell’inquadratura finale, un momento simbolicamente importante in cui le due donne sono divise da una teca contenente un fossile: segno di un amore impossibile, costretto a essere separato proprio da convinzioni che hanno fatto il loro tempo. Un’inquadratura e una metafora niente male, che arrivano però troppo tardi per poter rialzare le sorti complessive della pellicola.


 

Ammonite - Sopra un'onda del mare
UK, Australia, USA, 2020, 120'
Titolo originale:
Ammonite
Regia:
Francis Lee
Sceneggiatura:
Francis Lee
Fotografia:
Stéphane Fontaine
Montaggio:
Chris Wyatt
Musica:
Volker Bertelmann, Dustin O'Halloran
Cast:
Kate Winslet, Saoirse Ronan, Gemma Jones, James McArdle, Alec Secareanu, Fiona Shaw, Liam Thomas, Sarah White, Sam Parks, Claire Rushbrook
Produzione:
Bbc Films, British Film Institute See-Saw Films

Mary Anning vive in un ventoso paese del Dorset e manda avanti, con l’anziana madre, un piccolo commercio per turisti, di ammoniti e altri ninnoli. Ma Mary è anche una cercatrice di fossili dall’occhio infallibile, tanto che il British Museum di Londra conserva in bella mostra il teschio di un ittiosauro scoperto da lei. La sua fama, sebbene mai apertamente riconosciuta dalle autorità, richiama presso di lei alcuni scienziati, tra cui Roderich Murchison, che le fa visita in compagnia della triste moglie Charlotte. E proprio per curarne la malinconia, Murchison affida la giovane donna a Mary, senza sapere che l’amicizia tra le due diventerà passione e permetterà ad entrambe di uscire dal rigido guscio in cui sono intrappolate.

poster