Bart Layton

Come un Rashomon impazzito

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Nicholas ha tredici anni quando scompare dalla sua casa di San Antonio, Texas.

Un ragazzino vivace e ribelle che è cresciuto in una famiglia difficile ma all’apparenza amorevole. Tre anni e mezzo dopo, quando la speranza di notizie confortanti è ormai evaporata, una telefonata dalla Spagna ne annuncia il ritrovamento, misterioso quanto la sparizione.

Il nuovo Nicholas è cambiato, più di quanto la ragione possa concepire: è un ventitreenne (e non un sedicenne) bruno (e non biondo) e con gli occhi scuri (e non azzurri), che parla con uno strano, esotico accento.

L’impostore – Frédéric Bourdin, un cittadino francese dall’infanzia negata – viene accolto comunque dalla sua famiglia teorica come se nulla fosse, mentre attorno a loro i dubbi iniziano a montare. Alla fine dell’indagine restano aperti gli interrogativi esistenziali: perché un adulto europeo si spaccia per un adolescente americano sparito nel nulla? Perché i parenti della vittima non vogliono farsi domande, accettando l’improbabile racconto di un palese bugiardo?

The Imposter è un film di domande inquietanti, un documentario costruito come un thriller, un gioco di scatole cinesi che ingarbuglia la storia perché, quando si tirano le estremità di un filo, i nodi non si sciolgono ma tendono a stringersi, a mostrare la loro inestricabilità.

Bart Layton alterna le interviste alle ricostruzioni (con qualche traccia di furberia stilistica), punta sulla suspense per guardare ad altro: a quello che si nasconde dentro la psiche di un mentitore seriale e a quello che cela il trompe l’oeil di un nucleo familiare disposto a metabolizzare un inganno per nascondere dolori terreni e segreti inconfessabili.

I protagonisti di L'impostore sono anime nere alla ricerca di una giustificazione psicologica per i loro comportamenti scomposti e il film li asseconda concentrandosi più sui meccanismi della mistificazione che sull’impossibile ricerca di una soluzione assoluta.

Come in un Rashomon impazzito, i punti di vista si moltiplicano fino a definire differenti scenari di verità potenziali: ciò che è successo è ormai inconoscibile, i fatti concreti sono pezzi di un puzzle che non combaciano. Ciò che resta è un’ansia emotiva sospesa tra gli sguardi consapevoli di un uomo costretto a rubare un’identità non avendo il dono di una vita propria e gli occhi liquidi, sperduti, di una tribù familiare che sembra affogare nell’elaborazione del lutto il sospetto indicibile di colpe rimosse.

L'impostore è una riflessione sulla natura misteriosa della menzogna che ci confronta con un’anamnesi insolubile del dolore: lo specchio scuro di un’umanità inadatta alla redenzione.

L'impostore
Gran Bretagna, 2012, 99'
Titolo originale:
The Imposter
Regia:
Bart Layton
Fotografia:
Lynda Hall, Erik Alexander Wilson
Montaggio:
Andrew Hulme
Musica:
Anne Nikitin
Cast:
Karen Lewsader, L.T. Kidd, Debbie Jennings, John Geiger, Sylvie Cohen, Kevin Hendricks, Allie Hosteiler, Bruce Perry, Codey Gibson, Philip French, Nancy Fisher, Beverly Dollarhide, Bryan Gibson, Carey Gibson, Ken Appledorn, Amparo Fontanet, Anton Marti, María Jesús Hoyos, Ivan Villanueva, Alan Teichman, Cathy Dresbach, Anna Ruben, Adam O'Brian, Charlie Parker, Frédéric Bourdin
Produzione:
RAW, Red Box Films, Passion Pictures
Distribuzione:
Feltrinelli Real Cinema

Nicholas Barclay, un ragazzino texano di tredici anni sparisce da casa senza lasciare alcuna traccia. Tre anni dopo, una notizia sconvolgente: il ragazzo è stato ritrovato in Spagna, a migliaia di chilometri dalla sua casa, e dice di essere sopravvissuto a un incredibile rapimento e alle torture di misteriosi aguzzini. La famiglia non vede l’ora di riabbracciarlo, nonostante le circostanze del ritrovamento siano alquanto strane. Ma la situazione si fa ancora più bizzarra una volta che il giovane torna in Texas. Com’è possibile che alcuni dettagli dell'aspetto di Nicholas – carnagione, colore degli occhi e dei capelli - siano radicalmente cambiati, così come certi tratti della sua personalità e il suo accento? E perché la famiglia sembra non accorgersi di queste differenze? E se Nicholas non è davvero Nicholas... allora chi è? E cosa è successo realmente al ragazzo? 

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