Francesco Bruni

Confezione famiglia

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Uno vede un film come Noi 4 e pensa a Scream 4, che per l’esattezza era scritto così in questo modo: Scre4m. Il “4” era incluso nella parola “Scream”, al posto della “a”. Cosicché vedendo NOI 4, così riportato già sulla locandina, la prima parola che viene in mente è “NOIA”.

Ovviamente nelle intenzioni dell’autore, Francesco Bruni, o dei produttori o di chiunque abbia concepito la grafica dei titoli, l’ipotesi anche remota di una lettura di questo tipo non era neanche lontanamente prevista. Eppure aver scelto di scrivere il “quattro” non a parola ma a numero (“4”) indubbiamente comporta una responsabilità che ci si è assunti di fronte agli spettatori eventualmente ingenerosi e pronti ad attaccarsi a qualsiasi pretesto pur di cercare conferme alle proprie legittime impressioni (ovviamente non di segno positivo).

Quel “4” potrebbe in fondo far pensare, come nel quarto Scream, a un quarto titolo di una saga. Già, perché anche se non lo è ufficialmente, Noi 4, anzi NOI 4, non è che l’ennesimo film italiano costruito sul nucleo familiare, come scorciatoia per costruire una storia solida, utile, significativa.

Che il cinema italiano medio oramai vada a rimorchio di pretesti più che di storie è cosa evidente e non occorre neanche star lì a dimostrarlo. Ammesso che ne valga la pena. Quattro personaggi, aritmeticamente “4”, cioè una famiglia, sono un perfetto sbocco alla mancanza di progetto. Quattro stereotipi psicologici, culturali, generazionali, al posto di uno o due, fanno sempre comodo. Specialmente se giustificati dal contesto e dal nucleo familiare elementare, partendo dal presupposto elementare che in ogni famiglia “normale” si concepiscono mediamente due figli: 1 + 1 = 2 (o se si preferisce “due”), in modo che si facciano compagnia a vicenda e offrano ai genitori un po’ di tregua. Nonché anche l’alibi di un equilibrio, di una simmetria domestica, di una stabilità, poi sullo schermo contraddetta.

Al lettore suggeriamo questo gioco: quanti film italiani recenti vengono in mente in pochi minuti se il parametro sono le famiglie composte da quattro membri: due o 2 genitori + due o 2 figli? L’impressione è che siano tanti. Nel film di Bruni, dopo il solito frettoloso, eccessivo interesse dimostrato per Scialla!, regna ora questa logica tipica del film di rendita, che ha i suoi estimatori, i suoi difensori d’ufficio, tra critici e spettatori compulsivi.

Basta accontentarsi di questa “confezione formato famiglia”, di questo veicolo narrativo su quattro (o 4) ruote motrici espressamente convenzionali e stereotipate che nulla ci dicono né dell’Italia né di altro che non sia il calcolo narrativo.

Per dirla con Califano, tutto (il resto) è NOI 4.   

Noi 4
Italia, 2014, n.d.
Titolo originale:
id.
Regia:
Francesco Bruni
Sceneggiatura:
Francesco Bruni
Fotografia:
Arnaldo Catinari
Montaggio:
Marco Spoletini
Musica:
Lele Marchitelli
Cast:
Kseniya Rappoport, Fabrizio Gifuni, Lucrezia Guidone, Francesco Bracci, Raffaella Lebboroni, Gianluca Gobbi, Milena Vukotic, Giulia Li Zhu Ye
Produzione:
IBC Movie
Distribuzione:
01 Distribution

 

Il 13 giugno 2013 è una giornata qualsiasi, ma è anche una giornata diversa da tutte le altre. Oggi Giacomo, il figlio più piccolo di Ettore e Lara, ha gli orali degli esami di terza media. Se fosse un'altra famiglia, questa sarebbe l'occasione per stare tutti insieme a incoraggiare e sostenere il ragazzino. Non è però il caso dei nostri quattro, perché il padre e la madre di Giacomo, sua sorella Emma, ventenne, insieme non riescono a stare. E come se non bastasse in questo giorno, oltre alle tensioni familiari, ognuno di loro dovrà affrontare una sua piccola, grande sfida personale. Il tutto nella cornice di una Roma abbacinante e soffocante, sotto il sole di una giornata di inizio estate.

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