Cristiano Bortone, Daniela Porto

Il mio posto è qui

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Ha un cuore antico e un passo svelto, deciso e coerente Il mio posto è qui, per metà opera prima che Cristiano Bortone dirige con Daniela Porto, dandole la precedenza nei titoli in quanto anche autrice del romanzo omonimo edito da Sperling & Kupfer. Il fascino immediato di questo racconto di formazione ambientato nella Calabria del secondo dopoguerra sta nel costruire un sistema di rapporti dove, per una volta, la simpatia per una politica giusta d’opposizione, si sarebbe detto un tempo “dalle mani pulite”, non cede il passo alla giusta distanza che spesso è anche dettata, con la dissennatezza del poi, dalla prudenza e convenienza produttiva. Il Partito Comunista Italiano, a chiare lettere battute a macchina, con il suo attivismo e antagonismo minoritario, rivive come alveo dove i colori rossi e l’iconografia segnata dalle tele di Renato Guttuso stabiliscono una linea di confine anche morale dalla falsa morale di una società meridionale, ma italiana tutta per estensione epocale, in cui l’omofobia e il patriarcato vigono come maschere ipocrite e insostenibili.

Coltivando una visione quantunque leggendaria del passato politico, il film di Porto e Bortone dialoga con modelli alti, da Carlo Lizzani a Luigi Comencini, da Marco Tullio Giordana a Giuseppe Tornatore, per parlare dell’oggi, soprattutto e senza infingimenti, con la mitologia e il realismo trascorso, tra le bandiere rosse sventolanti contro le tante e retrive contraddizioni, che comunque guardava avanti e ad un futuro sostenibile. Quel “futuro” appunto dal “cuore antico” che nella felice espressione di Carlo Levi sintetizza bene la delicata passione di cui i protagonisti, Ludovica Martino e Marco Leonardi, alla testa di un cast molto affiatato e legato agli ambienti esprime, dai linguaggi agli oggetti. L’uso mitopoietico dei dispositivi della cultura, del pensiero e della scrittura scritta, a cominciare dalle macchine da scrivere Olivetti, infatti prospettava, nel male contingente, un destino migliore dell’oggi inteso come rassegnazione all’esistente, a senso unico. 


 

Il mio posto è qui
Italia, 2024, 110'
Titolo originale:
id.
Regia:
Cristiano Bortone, Daniela Porto
Sceneggiatura:
Cristiano Bortone, Daniela Porto
Fotografia:
Emilio Maria Costa
Montaggio:
Claudio Di Mauro
Musica:
Santi Pulvirenti
Cast:
Marco Leonardi, Francesco Biscione, Ludovica Martino, Biancamaria D'Amato, Giorgia Arena, Francesco Aricò, Annamaria De Luca, Saverio Malara
Produzione:
Orisa Produzioni, Ghosts City, Goldkind Filmproduktion
Distribuzione:
Adler Entertainment

Secondo dopoguerra, in un paesino calabrese. L’incontro tra Marta, ragazza madre promessa in sposa ad un uomo che non ama, e Lorenzo, sacrestano omosessuale conosciuto come “l’organizzatore dei matrimoni”, fa nascere una profonda amicizia che porta la giovane ragazza a sfidare i pregiudizi della comunità che li circonda.

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