Neri Parenti

Il comico estinto

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Abbandonato il filone natalizio dopo il fallimentare Vacanze di Natale a Cortina, Aurelio de Laurentiis ha trovato lo scorso anno un inaspettato successo con l’interlocutorio Colpi di fulmine, in cui affidava a Neri Parenti l’onere di rinverdire il canone del film a episodi per condire il cinema festivo – abituato a decenni di rutti sonori e tonitruanti scorregge – di un inusuale tocco romantico.

Formula che vince non si cambia: il nuovo Colpi di fortuna (o CdF, ché si fa prima a creare un acronimo che un’abitudine) si inserisce in un panorama natalizio a base di Brizzi e Pieraccioni che punta a una normalizzazione della comicità pecoreccia in nome di una risata più indulgente e consolatoria.

Nel primo episodio Piero (Paolo Kessisoglu) ama Barbara e si confida con Mario (Luca Bizzarri), che con la ragazza ha una storia segreta. Piero vince al lotto ma perde il biglietto in una nottata di pazzie di cui non ricorda nulla. L’idea è un banale trucco narrativo (che scopiazza Una notte da leoni) usato per condensare il product placement in una vertigine parossistica di marchi e marche che non ci risparmia neanche la soporifera comparsata del Napoli Calcio, adorato hobby del produttore/padrone.

La seconda storia narra le avventure di uno scaramantico imprenditore tessile (Christian De Sica) che per chiudere un contratto con un allevatore mongolo di capre è costretto a sopportare la micidiale sfiga portata da un traduttore con difetti di pronuncia. Siamo dalle parti del Banfi di Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio (ma con minore ruspante vitalità) e l’episodio si fa ricordare – il turpiloquio è in fondo un approdo sicuro – per le storpiature ginecologiche della parola “forca”.

Infine Lillo & Greg – definiti unanimemente i salvatori del film con aprioristico riflesso pavloviano – interpretano un ex ballerino, ora sposato e con prole, e il suo misterioso fratello pazzo, ingombro da accudire per ottenere l’eredità di un padre mai conosciuto. Il tono da commedia surreale, con abuso di ripetizioni e nonsense, regge per una manciata di minuti prima di implodere nella trita banalità dello sviluppo e nell’ennesima, abusata, ode alla famiglia disfunzionale.

Ogni frammento cerca di rianimare chiavi di comicità estinte con risultati sconfortanti: tutti gli episodi sembrano interminabili e le poche risate si manifestano più per impazienza nervosa che per sussulto liberatorio. Da parte sua Parenti – svogliato nella gestione dei tempi comici e latitante nella direzione degli attori, abbandonati a un’autogestione dai risultati alterni – lancia esche ammiccanti di ostentazione cinefila (la partita di tennis mimata di Blow Up! un richiamo al funeralino de L’oro di Napoli!) capaci di creare confusione in un prodotto ibrido che non ha ottenuto benefici dalla volgarità depurata, riducendosi anzi a un suo insapore surrogato.

Oramai, nel piattume d’ordinanza della nostra commedia, neanche le cazzate riescono col buco.

Colpi di fortuna
Italia, 2013, n.d.
Titolo originale:
id.
Regia:
Neri Parenti
Sceneggiatura:
Neri Parenti, Domenico Saverni, Alessandro Bencivenni, Volfango De Biase
Fotografia:
Giovanni Canevari
Montaggio:
Claudio Di Mauro
Cast:
Christian De Sica, Pasquale Cassalia, Francesco Mandelli, Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu, Pasquale Petrolo, Claudio Gregori, Marek Hamsik, Christian Maggio
Produzione:
Filmauro
Distribuzione:
Universal

Commedia a episodi, composta da tre storie che avranno come comune denominatore il contrasto tra la crisi e i colpi di fortuna. Nel primo episodio Greg interpreta il fratello segreto che Lillo eredita a sorpresa. Lillo invece è un ex ballerino di fila di Raffaella Carrà, oggi ridotto a fare il maestro di danza in una casa di riposo di lusso per mantenere la famiglia, moglie e quattro figli. L'arrivo del fratello pieno di tic e manie complicherà ulteriormente il suo difficile menage. Nel secondo episodio c'è l'incontro tra l'uomo più fortunato del mondo, un Gastone fatto persona (Christian De Sica), che sta per concludere un grosso affare che gli cambierà la vita, e un traduttore di mongolo con un'aurea decisamente negativa (Francesco Mandelli). Luca e Paolo invece sono i protagonisti del terzo episodio che parte da un classico della commedia: uno dei due ha fatto una grossa vincita ma smarrisce il tagliando fortunato a causa della festa relativa ai festeggiamenti. Parte allora una corsa per cercare di ricostruire l'accaduto e ritrovare il prezioso biglietto.

 

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