Jordan Vogt-Roberts

Kong: Skull Island

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Jordan Vogt-Roberts ha un unico obiettivo in mente: divertirsi e farci divertire. Il suo Kong: Skull Island è un’attrazione, uno spettacolo (nel senso più letterale del termine) dal quale facilmente lasciarsi affascinare. Il pubblico in sala si trova a assistere a un concerto audiovisivo, un insieme di suoni, colori e movimenti che lo avvolgono completamente per fargli provare un’esperienza prima ancora che raccontargli una storia.

L’usato garantito funziona sempre (?), ma potrebbe non bastare. Ecco i motivi che portano il regista del film a dare vita al Kong più imponente che abbiamo mai visto, abbandonando qualsivoglia parentesi psicologica (non troverete New York, mentre sarà solamente accennato l’innamoramento per la fanciulla indifesa) per renderlo in apparenza ancor più feroce, ancor più minaccioso e distruttivo di sempre.

Le premesse per un grande film d’intrattenimento ci sono tutte e fortunatamente Vogt-Roberts veste panni spavaldi per dirigere un lavoro che rispecchi tali connotati. Ralenti, soggettive, armi da fuoco, musica rock, spade, fumogeni, teschi, lucertoloni: tutto al servizio di un giocattolo dalle fattezze mastodontiche che servono a celare l’esile scheletro racchiuso al suo interno. In anni in cui lo spettacolo cinematografico è costantemente alla ricerca di qualcosa di diverso, di più eclatante e fantasmagorico, Kong: Skull Island riesce a incastrarsi perfettamente all’interno di questa corrente, ma non vuole in alcun modo avventurarsi in un campo da gioco che non gli appartiene.

Ecco allora che gli innumerevoli riferimenti alla Storia prima ancora che alla Storia del cinema (Apocalypse Now è omaggiato in tutto e per tutto, a cominciare dal nome del protagonista interpretato da Tom Hiddleston) sono usati come gioco più che come rimando tematico. I personaggi del film (il Preston Packard di Samuel L. Jackson in primis) sono segnati dalla guerra non tanto per assecondare uno sguardo critico contemporaneo sulle atrocità del passato, quanto per giustificare al meglio la loro sete di sangue e di proiettili, la loro rabbia interiore che li porterà a vedere nel gigantesco gorilla un nemico da abbattere a qualsiasi costo pur di incrementare lo show pirotecnico che deve soddisfare lo spettatore.

Non c’è traccia di una rilettura del mito, di un aggiornamento o di una significativa contestualizzazione in ottica autoriale. C’è solo il divertimento, la meraviglia, lo spettacolo visivo e, questo sì, l’invito a uscire di casa, di evitare per una volta le dipendenze seriali da pc per andare in sala a godere della magniloquenza del re Kong.

Kong: Skull Island
Usa, 2017, 118'
Titolo originale:
Kong: Skull Island
Regia:
Jordan Vogt-Roberts
Sceneggiatura:
Dan Gilroy, Derek Connolly, John Gatins, Max Borenstein
Fotografia:
Larry Fong
Montaggio:
Christian Wagner, Richard Pearson Bob Murawski
Musica:
Henry Jackman
Cast:
Brie Larson, Corey Hawkins, Jason Mitchell, John C. Reilly, John Goodman, John Ortiz, Samuel L. Jackson, Tian Jing, Toby Kebbell, Tom Hiddleston
Produzione:
Legendary Pictures
Distribuzione:
Warner Bros. Pictures

Un film d'avventura incentrato sulle origini di King Kong.

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