Abbiamo voluto dedicare la sezione di apertura di questo numero di «Cineforum» a un film che non ha ancora distributore italiano e che quindi, per il momento, non è possibile vedere nelle sale del nostro Paese, se non su iniziativa di circoli del cinema, cineforum, singoli esercenti che abbiano contattato i produttori per noleggiarlo direttamente da loro. Una scelta insolita per un film insolito, italiano e di produzione indipendente, che negli ultimi mesi ha comunque ricevuto attenzione e consensi in occasione di manifestazioni durante le quali è stato proiettato in giro per l’Europa: Praga, Berlino, Nantes, Parigi. Proiezione italiana in prima visione mondiale alla Cineteca di Bologna lo scorso ottobre. Si tratta di La lucina, trasposizione dell’omonimo romanzo di Antonio Moresco: diretto e prodotto da Fabio Badolato e Jonny Costantino e scritto da Costantino insieme a Moresco medesimo, che vi compare anche come interprete di uno dei due protagonisti (l’altro è Giovanni Battista Ricciardi, nove anni all’epoca delle riprese ed esordiente assoluto davanti alla mdp esattamente come Moresco).
I lettori più affezionati di «Cineforum» ricordano il nome di Jonny Costantino come collaboratore della nostra rivista nei primi anni 2000, ma non è certo questo il motivo per cui abbiamo voluto dare tanto spazio a questo suo primo lungometraggio. Badolato e Costantino hanno iniziato a lavorare insieme nel 2005, realizzando e producendo (BaCo Productions) film fuori dagli schemi, dei quali «Cineforum» ha dato conto, seguendo gli sviluppi del loro cinema fino al più recente Il firmamento: mediometraggio, questo, tratto da una pièce teatrale sempre di Antonio Moresco, a riprova di un’affinità ormai di lunga data con lo scrittore («profonda sintonia poetica» ma anche «folgorazione» e «amicizia» sono i termini che usa Costantino parlando di un legame consolidato ormai da anni).
Quella di Badolato e Costantino è un’esperienza produttiva e realizzativa che, iniziata sulla spinta di una necessità condivisa, ha trovato, strada facendo, il coraggio di bastare a se stessa, sviluppando coerentemente il suo linguaggio e la sua ricerca di contenuti senza lasciarsi abbagliare dalla promessa di una malintesa normalità quale garante di facile consenso. La nostra scelta di dare a questo cinema, a questo film (il romanzo La lucina aveva ricevuto offerte per l’acquisto dei diritti cinematografici da parte di produzioni economicamente ben più prestigiose) tutto lo spazio che a nostro parere si merita è, dunque, anche una vera e propria indicazione di politica culturale: una lancia spezzata a favore della coerenza estetica perseguita – come nel caso di BaCo – quale base irrinunciabile per la produzione di senso risultante dal proprio lavoro.
Gli abbonati hanno trovato in allegato a questo numero la ristampa del Cineforumbook pubblicato sul n. 582, contenente le relazioni tenute al congresso della Federazione Italiana Cineforum del settembre 2018. Abbiamo optato per questa forma di risarcimento poiché inconvenienti in fase di impaginazione della rivista avevano tagliato alcune consistenti parti di testo. Porgiamo a tutti le nostre scuse e speriamo che la riproposta integrale della sezione sia di vostro gradimento.