Scott Derrickson

Doctor Strange

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Il percorso produttivo degli studios Marvel (al netto delle fantomatiche fasi e delle serie televisive) si è ormai palesato in maniera evidente: al principio ci sono stati i vari supereroi protagonisti di pellicole che li vedevano come unici attori in scena sin dal titolo; sono seguiti numerosi sequel (sicuramente dettati da ragioni di botteghino); in un secondo momento si è poi deciso di accorpare i vari personaggi in film collettivi; più recentemente invece si è passati a fare scontrare tra di loro i supereroi per raccontare guerre domestiche (interessante, a tal proposito, il parallelismo tra Marvel e DC Comics e i rispettivi Captain America: Civil War e Batman v Superman: Dawn of Justice).

All’interno di questo panorama, il titolo in questione sembra quindi differire o quanto meno pare volersi ritagliare uno spazio diverso. Doctor Strange effettivamente è un film anomalo, che si distingue dal resto dei suoi “colleghi” sia per le intenzioni alla base del progetto che soprattutto per la struttura drammaturgica in cui è inserito.

Prendendo le mosse da un personaggio amatissimo dalla sua nicchia di fans, ma decisamente sconosciuto ai più, Derrickson lavora su un materia (più o meno) slegata da quanto accaduto nel Marvel Cinematic Universe. Il suo personaggio è in sintonia più con le grandi saghe fantasy che con i supereroi dei fumetti: entrerà in contatto con una realtà parallela di cui ignorava l’esistenza, spenderà molto tempi per ambientarsi e sosterrà un lungo periodo di allenamento e istruzione prima di poter iniziare a proteggere il mondo contro l’antagonista di turno. Inoltre Strange non ha nessun superpotere esclusivo ma si rivelerà “semplicemente” un ottimo allievo capace di eccellere là dove in molti altri competono.

Proprio da questo assioma prende piede il ribaltamento più stridente e stimolante del progetto. Il personaggio di Cumberbatch è un medico arrogante e meticoloso, attento alle nuove tecnologie e agli sviluppi accademici della materia. A sua volta il film si dimostra più attento a un certo tipo di fantascienza (si passa da Matrix a Inception senza dimenticarsi di capisaldi quali 2001: Odissea nello spazio) solitamente emarginata negli altri prodotti Marvel, dimostrando quindi di volersi mettere in mostra non tanto per il suo zelo quanto per il fatto di possedere caratteristiche proprie ed esclusive.

Il film di Derrickson risulta inoltre completo e conclusivo, i personaggi sono ampiamente scandagliati e, nonostante la moltiplicazione del mondo in cui vivono e la potenza infinitesimale che la trama possiede date le premesse narrative su cui si basa, il racconto risulta esaustivo e appagante tanto da lasciare scettici se si prova a immaginarsi un eventuale sequel.

Siamo pronti a scommettere che ben presto arriveranno notizie in merito alla lavorazione di "Doctor Strange 2", fino ad allora però sarà bello pensare di essere di fronte a un oggetto talmente alieno e unico da non necessitare un fratellino minore.

Doctor Strange
USA, 2016, 115 min
Titolo originale:
Doctor Strange
Regia:
Scott Derrickson
Sceneggiatura:
Jon Spaihts, Joshua Oppenheimer, Thomas Dean Donnelly
Fotografia:
Ben Davis
Montaggio:
Wyatt Smith
Musica:
Christopher Young
Cast:
Benedict Cumberbatch, Benedict Wong, Benjamin Bratt, Chiwetel Ejiofor, Mads Mikkelsen, Michael Stuhlbarg, Rachel McAdams, Scott Adkins, Tilda Swinton
Produzione:
Marvel Studios
Distribuzione:
Walt Disney Studios Motion Pictures

Doctor Strange racconta la storia del neurochirurgo di fama mondiale Stephen Strange, la cui vita cambia per sempre dopo che un terribile incidente automobilistico lo priva dell’uso delle mani. Quando la medicina tradizionale si dimostra incapace di guarirlo, Strange è costretto cercare una cura in un luogo inaspettato: una misteriosa enclave nota come Kamar-Taj. Presto scoprirà che si tratta della prima linea di una battaglia contro invisibili forze oscure decise a distruggere la nostra realtà. Strange sarà così costretto a scegliere se fare ritorno alla sua vita o difendere il mondo.

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