L’été l’éternité di Émilie Aussel presentato nella sezione Cineasti del Presente racconta la storia di un gruppo di ragazzi che festeggiano la loro maturità e il successivo periodo di vacanza spensierato prima delle decisioni adulte, che necessariamente prenderanno le loro vite. Due amiche, in particolare, Lise e Lola, sanno che la fine dell’estate le vedrà separarsi e vogliono godersi la spensieratezza e la felicità di essere ancora complici. Insieme ai loro coetanei, trascorrono le giornate in spiaggia e le sere ballano, immerse nell’atmosfera festosa e sospesa che solo l’estate sa regalare. Quella bella estate spesso citata da Cesare Pavese, quando il tempo si immobilizza e sembra cristallizzarsi in momenti di gioia perfetta. Quando gli anni acerbi della giovinezza fanno sentire invincibili e si pensa che niente potrà scalfire quell’ebrezza inesausta di godersi la vita. Ma proprio quando la felicità pare assoluta e l’allegra brigata contempla il momento in cui il sole tramonta all'orizzonte, quasi a cercare il raggio verde di Rohmer, una delle due ragazze, Lola, scompare nel mare, in un ultimo tuffo tra le onde che diventano scure nell’avanzare della sera. Da quel momento più niente sarà lo stesso, e i ragazzi si dovranno confrontare con la prima perdita importante delle loro vite.
La regista Émilie Aussel, sceneggiatrice e accreditata anche per il casting, ha mano felice nella scelta di questi giovani attori e, nella prima parte del film, li segue da vicino con una camera in movimento sui loro corpi e sui loro volti, che riesce a trascinarci nella freschezza spudorata della giovinezza. Tutto cambia invece con la morte di Lola, che scompare all’improvviso come Lea Massari in L’avventura di Antonioni. Svanisce in un fuoricampo che la inghiotte e la regista non ci dà spiegazioni sulla sua morte, né tantomeno ci fa vedere il suo cadavere senza vita. D’altronde L’été l’éternité è costellato di radicali fuoricampi, visivi o narrativi che siano. Come, per esempio, la scelta di non includere adulti nella narrazione, ma di incentrare tutto sulle reazioni di questi giovani spaesati che si trovano ad affrontare una situazione troppo grande per loro.
In seguito, Lise incontra altri tre giovani che cercano di sublimare con l’arte e la recitazione le ferite dolorose che, a loro volta, stanno affrontando. Mentre il suo fidanzato, colpevole di essersi invaghito di Lola e di averla incitata a tuffarsi con lui, si macera in un rimorso che non gli dà pace. Come in altri precedenti film, è sempre il mare a fare da sfondo alle storie della Aussel, il mare come rinascita, come rinnovamento, come potenza degli elementi naturali che evocano la forza della vita. Quell’istinto di sopravvivenza che alla fine avrà il sopravvento sui rimorsi e sul dolore. L’été l’éternité è un film che rivela un'ottima direzione degli attori e una buona padronanza del linguaggio cinematografico, non avrebbe sfigurato nella selezione del Concorso Internazionale.