Maria Schrader

I'm Your Man

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Premessa: la splendida canzone di Leonard Cohen non c'entra nulla. Il titolo è la versione internazionale di Ich Bin dein Mensch, fanta love story, da un racconto di Emma Braslavsky, che è tanto piaciuta all'ultima Berlinale, tanto da fruttare alla protagonista Maren Eggert il premio per la miglior attrice, oltre a rappresentare la Germania ai prossimi Oscar per il Miglior Film Straniero.

Alma è una specialista della scrittura cuneiforme e lavora al Pergamonmuseum, ma su spinta del suo capo viene coinvolta in un singolare esperimento tecno-scientifico. Per tre settimane avrà a disposizione Tom, un super-robot costruito su misura per lei, praticamente la sua perfetta anima gemella. Come le spiega l'impiegata psicologa (Sandra Hüller) incaricata di presentargli l'androide e di risolvere ogni eventuale problema: «Lei non immagina quanto sia difficile la programmazione di un flirt. Un movimento sbagliato, uno sguardo fuorviante, un commento superficiale e il romanticismo sparisce», ma d'altra parte «quando la felicità bussa alla porta è bene farla entrare».

Il fatto è che Alma, come andremo via via scoprendo, è una donna lucida, atea, con alle spalle qualche dolore e un presente non privo di complicazioni. Come volete che un biondino sempre sorridente come Tom (Dan Stevens, l'unico inglese nel cast e non per caso, così funzionale nella sua lieve alienità), dalla imperturbabile (o no?) faccetta un po' da schiaffi e che per rompere il ghiaccio dice frasi tipo «I tuoi occhi sono come due splendidi laghi di montagna in cui potrei annegare», possa sedurla e trasformarsi nel compagno ideale? Così, senza alcun sense of humour, privo di quel senso così peculiarmente umano dell'imperfezione, con una stucchevole volontà di compiacere da poter provocare le più imprevedibili reazioni, l'amante perfetto ha le stimmate dell'esperimento fallito... I'm Your Man è la storia invece di un progressivo relazionarsi e conoscersi di due entità agli antipodi, sulle ali rosa di una commedia tenuta leggera ma non stupida. Di certo non è la novità dell'argomento a colpire; il tema, quello dell'amore tra uomo e robot/androide, è stato assai frequentato nella storia del cinema, persin dai tempi dell'Alberto Sordi di Io e Caterina (1980) per non tacere di Metropolis (1927), ma quel che si apprezza nel film di  Maria Schrader, regista  - 4 le precedenti opere - ma conosciuta soprattutto come attrice dall'ingente curriculum, è la cura e il rispetto con cui costruisce e rivela per tappe l'animo della protagonista, mentre non trascura, con una meticolosità esplicativa etico razionalista (vogliamo dire di tipo teutonico?) le possibili contraddizioni di una relazione amorosa pre-organizzata e le conseguenze sociali di una “invenzione” potenzialmente in grado di spegnere ogni pulsione di progresso umano. Potrà evolvere (ma come?) un rapporto che fa dire «Ora la vita senza di te è solo una vita senza di te. Non è questa la definizione di quello che chiamiamo amore»?


 

I'm Your Man
Germania, 2021, 108'
Titolo originale:
Ich bin dein Mensch
Regia:
Maria Schrader
Sceneggiatura:
Jan Schomburg, Maria Schrader, Emma Braslavsky
Montaggio:
Hansjörg Weißbrich
Musica:
Tobias Wagner
Cast:
Dan Stevens, Maren Eggert, Sandra Hüller, Hans Löw
Produzione:
Letterbox Filmproduktion
Distribuzione:
Koch Media

Alma è una scienziata del famoso Museo Pergamon di Berlino. Al fine di ottenere dei fondi per il suo lavoro di ricercatrice, si fa convincere a partecipare a uno studio alquanto particolare. Per tre settimane dovrà vivere con un robot umanoide creato su misura in base al suo carattere e ai suoi bisogni, e la cui intelligenza artificiale è progettata appositamente per essere il suo compagno di vita perfetto. E così, Alma incontra Tom una macchina dalle sembianze umane unica nel suo genere, creata esclusivamente per renderla felice.
I'm Your Man è un divertente racconto tragicomico sui temi dell'amore, del desiderio e su ciò che rende umano un essere umano.

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