L'altra faccia delle lune

Una settimana con Griffith alla “Biograph” (III) In a Hempen Bag, il titolo del brevissimo Biograph che esce in questa data (davvero tra i più “corti”: otto minuti, quasi la metà della media durata, pari a un rullo, dell'intera serie produttiva) allude, letteralmente, al sacco di canapa nel q...

Una settimana con Griffith alla “Biograph” (II) I film che Griffith realizzava, al ritmo base medio di uno la settimana, nella sede newyorkese della compagnia e in esterni sulla costa orientale, erano all'epoca di un rullo e duravano approssimativamente un quarto d'ora al massimo. I sogge...

Una settimana con Griffith alla “Biograph” (I) I contemporanei non lo sanno, ma probabilmente il giorno prima è uscito il primo autentico capolavoro della storia del cinema, A Corner in Wheat, la centottantanovesima regìa di Griffith per conto dell'”American Biograph & Mutoscope Company” pres...

Se ci fosse un solo motivo per ricordare Renzo Renzi, nato in questo giorno, ed essergli grato, sarebbe la collana “Dal soggetto al film”, da lui ideata e diretta, presso Cappelli, per ben 22 anni, dal 1955 (Giulietta e Romeo di Castellani) al 1977 (Padre padrone dei Taviani), la prima iniziativa ch...

Ogni tanto occorre ripetersi che il re è nudo. L'occasione è offerta dall'uscita in 450 sale di La vita è bella di Roberto Benigni, terza provocazione (al genere, alla credulità del pubblico, soprattutto al box office) del comico toscano (coadiuvato da Vincenzo Cerami, dalla solita interv...

Il 19 aprile 1997 si verifica a Los Angeles un grande evento. No, non si tratta dei 50 anni dall'assegnazione del primo Premio Oscar per il miglior film straniero (allora si chiamava “premio onorario per film in lingua straniera”) a Sciuscià (1946, di Vittorio De Sica), bensì dell'incontro p...

C'è stato un momento – ma è durato un decennio! - in cui il cinema francese si è dedicato a grandi temi politico-ideologici, sotto la forma dell'inchiesta e della denuncia, ma senza rinunciare alla spettacolarizzazione del plot, sorretto da attori che condividevano l'assunto e si impegna...

Un'altra scomparsa che, almeno da noi, passa inosservata è quella del settantatreenne Marcello Pagliero, il cui nome tutt'al più viene associato a quello di Rossellini, e con qualche buon motivo. Intanto, verrà eternato nel ruolo dell'ingegner Manfredi, capo della resistenza, atroceme...

Muore a Los Angeles (California), all'età di 76 anni, per infarto, Lionel Rogosin, nato a New York nel 1924. Nemmeno questa scarna notizia appare sui giornali italiani dell'epoca e oggi di lui si è persa addirittura la memoria. Si è fatto un gran parlare del New American Cinema, il movime...

1952  A Milano appare in edicola il primo numero del quotidiano del pomeriggio La Notte. Non se ne sarebbe sentita la mancanza, esistendo sulla piazza ben tre testate analoghe: il Corriere d'informazione (1945-1981, filiazione del conservatore Corriere della Sera), il moderato ma più aggressi...

Pauline vs Andrew, in memoria / Kael al «New Yorker» e Sarris alla «Village Voice» (VII). «Sebbene io sia lontana dall'entusiasmarmi per il tipo di cinema che fa John Cassavetes, dopo aver visto qualcosa come Joanna [di Michael Sarne], uno può tornare al cupo realismo naif di Faces con rispet...

Pauline vs Andrew, in memoria / Kael al «New Yorker» e Sarris alla «Village Voice» (VI). «Mi piacerebbe raccomandare Faces senza dover ristrutturare le aspettative estetiche del lettore, ma mi rendo conto di non essere in grado di sfuggire alle conseguenze della mia attività critica. Faces, se vi...

Pauline & Andrew, in memoria / Kael al «New Yorker» e Sarris alla «Village Voice» (V). «The Chelsea Girls è passato dalla Film Makers' Cinematheque al Cinema Rendezvous dove, abbastanza ironicamente, molti frequentatori di cinema per famiglie hanno premuto per o sono tornati a sostenere il di...

Pauline & Andrew, in memoria / Kael al «New Yorker» e Sarris alla «Village Voice» (IV). «Thérèse Desqueyroux è quel tipo di romanzo che nel passato tanto produttori sogghignanti che esteti frignanti avrebbero concordato nel dire che non poteva essere trasposto in film. Non soltanto perché non c&#...

Pauline & Andrew, in memoria / Kael al «New Yorker» e Sarris alla «Village Voice» (III). «Muriel di Alain Resnais è quel tipo di evento culturale che incoraggia i peggiori eccessi della smania dei critici di essere sempre un passo più avanti degli altri. » (Andrew Sarris, “Muriel”, «The Villag...