Concorso

Falcon Lake di Charlotte Le Bon

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Era alla Quinzaine del Réalisatuers di Cannes ed è distribuito da Movies Inspired questo coming of age canadese abbastanza inquietante e molto amante del simbolismo. Infatti, quando una famiglia francese arriva nel Québec rurale in un cottage ai bordi di un grande lago avvolto da densi boschi, ecco che nella stanza dove stanno i due figli vediamo appeso il poster di Psyco come a suggerire che qualcosa di fuori dalla norma può accadere.

Il luogo potrebbe essere ameno, ma continui e cupi brontolii di tuono e un cielo scurissimo che la telecamera indugia a inquadrare promettono anch’essi avvenimenti minacciosi. Il tredicenne di famiglia, Bastien, si infatua della sedicenne attraente Chloe: la differenza di età non impedisce che tra i due ragazzi si stabilisca un legame a metà strada tra amicizia e amore. Mentre la ragazza, pur concedendo qualcosa (una bella sequenza di masturbazione), è più propensa a considerare il tutto un gioco estivo, anche perché continua a flirtare con ragazzi più grandi, per Bastien la faccenda è più seria, e la gelosia si fa sempre più profonda. I più grandi lo tentano con alcol, erba e party selvaggi, che si tengono nella wilderness attorno al cottage.

Il film gioca abilmente con la geografia degli spazi fisici, che diventano rapidamente psicologici (come in Psyco del resto): c’è la comfort zone del cottage, c’è al di fuori l’oscura wilderness della foresta, ci sono soprattutto le acque insieme invitanti e minacciose del grande lago. Per tutto il film Bastien non riesce ad entrare nel lago, non sa nuotare: solo alla fine si decide, in un momento di simbolica iniziazione alla vita, ed invece il suo destino suicida doppia quello di una leggenda che vuole che il lago sia abitato dal fantasma di un ragazzo annegato. Il lato soprannaturale del film è quello che convince meno, e deriva dalla graphic novel alla base della sceneggiatura.

Fortunatamente la parte drammatica ha la prevalenza, e opportunamente la regista tiene gli adulti quasi sempre al di fuori del film, permettendo ai due adolescenti di sviluppare in pace la loro complessa relazione, tra. E’ qui, nel delicato ritratto di un momento della vita in cui si può correre liberi e felici d’estate, che il film offre il meglio, nei passaggi di sempre maggiore intimità tra i due, insieme nella vasca, con lei che gli lava i capelli. Ma non si rinuncia purtroppo a pesanti simbolismi, come quello di un daino morto investito sulla strada che il ragazzo vede mentre torna a casa da un party, prefigurando in tal modo la sua stessa sorte finale.